Porno tax: ecco la vera porcata

2008 dicembre 1
di Sophieboop

cileccaguardavo il soffittosto per venireorgasmoorgasmo multiplo definitivoTi è piaciuto?

Sono davvero incazzata.

L’altro giorno ho letto questo articolo. E ho iniziato a non vederci più. Solo che questa volta non basta una Fiesta, per far tornare tutto nitido e splendente. Non basta Ambrogio che ti porta qualcosa di buono. Perché questo non è neanche un cioccolatino ripieno di merda. E’ una merda rivestita di merda con granella di merda.

Riporto alcuni passi dell’articolo, per farvi capire meglio in che razza di paese idiota, bigotto e ipocrita ci troviamo a vivere. Un paese dove la libertà di espressione deve essere pagata.

Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’ industria dell’ eros più spinto. [...] chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’ addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. [...] Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti». [...] Spetterà al ministro per la Cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft [...].

Premettendo che io non sono nessuno, se una cittadina italiana che, secondo questa legge, rientra nei soggetti interessati in quanto produttrice di contenuti erotici, vorrei fare alcune considerazioni.

  • Ma dico, vi rendete conto di quant’è il 25%???? E’ un quarto. Cioè, se io ho guadagnato 1000, devo pagare 250. Questo, oltre ai soldi normalmente sborsati per pagare le tasse a questo stato. Questo, vuol dire lavorare per la gloria, cosa che forse dovrebbero fare i signori che riscaldano, o meglio lasciano libera la loro sedia in parlamento. E lo scrivo minuscolo apposta, perchè non siamo in una democrazia, ma probabilmente in un’oligarchia di rottinculo che nasconde sotto una parola sgualcita e un’illusione di benessere, il tanfo della depressione morale e della privazione sfiancante delle proprie libertà fondamentali. Ma questo, è un discorso troppo lungo.
  • Quello che viene descritto come “materiale pornografico”, non è solo materiale pornografico, ma anche erotico, e anche non prettamente erotico.
  • A giudicare il testo del decreto, pare che nessuno di questi fantomatici legislatori abbia mai visto o letto una scena di sesso di un film o libro non pornografico, e la cosa mi sembra improbabile. Devo dedurre che siano, probabilmente, dei gran maialoni. Oppure, che abbiano talmente tanta paura del sesso, da scoraggiarne ogni espressione al di fuori del privato.
  • Ora, già credo sia ingiusto tassare il porno, quello vero. Semplicemente perchè non ne vedo il motivo. Non è un bene di lusso. Non è uno yacht. Figuriamoci se bisogna tassare «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti». Mi chiedo se rientrino nella categoria porno anche i libri di educazione sessuale.
  • Parliamo di letteratura, che è la cosa che mi interessa più da vicino: allora, se per un film, dire “non simulato” può anche essere un criterio per distinguere il porno da quello che non lo è (gli attori dei film porno scopano davvero, quelli di una commedia in genere no… domanda: ma il cinema erotico che fine fa??? E poi: basta una sola scena di sesso esplicito per rendere un’opera pornotaxabile???), lo stesso non si può dire per un racconto. Perchè se io scrivo un racconto come questo, i personaggi non fanno finta di scopare (o fare l’amore). Scopano e basta. E fanno cose che si fanno anche in un porno e in una camera da letto. Solo che non le vedi su uno schermo, ma con la tua immaginazione. Forse, dopo la prono tax, ci metteranno un chip nel cervello e inizieranno a farci pagare anche i pensieri e i sogni erotici, a mutilare la nostra fantasia con questa sorta di castrazione fiscale. Vorrà dire che scriverò solo di personaggi che simulano l’orgasmo. Ma che tristezza.
  • Una sola persona, avrà il compito i decidere per tutti, cosa è porno e cosa è soft. Spero sia un intenditore del genere, e no si ritrovrà a tassare anche i documantari dove dei pinguini consenzienti non simulano una scena di sesso esplcito. Non è specificato “esseri umani”

Ah, dimenticavo. questo decreto, è anche retro-attivo. Nel senso che chiunque voglia esprimere liberamente la propria sessualità producendo o distribuendo un’«opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti», se lo prende nel culo.

Altri pensieri:

  1. mah permalink
    dicembre 1, 2008

    ma ti sei accorta che il tuo blog non lo commenta nessuno?
    io ormai lo leggo perché sono curioso di capire cosa scriverai… trovo il tuo modo di scrivere molto valido, ma non condivido quasi mai la tua visione del mondo.

    Neanche in questo caso.
    Il porno è un bene di lusso. Il sesso certamente no. Ma le due cose non sono la medesima cosa.
    Il porno è una esibizione di un comportamento sessuale consenziente finalizzata al lucro.
    E poiché non ce n’é un bisogno reale, non è aprioristicamente sbagliato considerarlo “un lusso”.
    Potresti rispondermi che é cultura. Ma qui si apre un tema molto ampio su cosa lo sia e cosa no.
    Non credo che i gemiti di una starlette a malapena maggiorenne possano considerarsi cultura. E tu da “scrittrice” dovresti forse convenire con me su questo.

    Il sesso invece è una necessità, biologica e psichica ma non mi sembra che qualcuno abbia mai proposto di tassarlo, no?
    Anzi si, uno c’è. Mi sembra che siano proprio le prostitute, guarda che paradosso…
    Da un lato non ti scandalizzi se si propone di tassare il sesso a pagamento (che andrebbe legalizzato e quindi legittimato) dall’altro invece alzi un polverone se si propone di tassare la pornografia. Non è una contraddizione?

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  2. magicrat permalink
    dicembre 1, 2008

    Non mi è chiaro in conclusione quanto dovrebbe pagare di tasse il porno..se si tratta cioè dell’aliquota finale o del 25% di sovratassa special oltre a quanto pagava già di base. In ogni caso mi pare si possa già tranquillamente parlare di crociata puritana, visto che l’iva per i beni di lusso è il 20%, non il 25%.
    Poi si potrebbe discutere a lungo sul benessere psicofisico che un prodotto pornografico può generare nella popolazione rispetto ad un programma di carlo conti o un libro-film di moccia..io ritengo il primo un bene di necessità ed importanza di gran lunga maggiore rispetto ai secondi. Oggettivamente. :p

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  3. HelLViS69 permalink
    dicembre 1, 2008

    Premetto, io non vado a prostituite e mai ci andrò, lo considero una cosa squallida.
    Quello che hai detto non è una contraddizione in quanto le prostitute trattano il loro corpo come merce di scambio.
    Se tu vai dal fruttivendolo la frutta la paghi, stessa cosa la passera delle prostitute.

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  4. mah permalink
    dicembre 1, 2008

    ed è proprio qui che sta la contraddizione.
    Se paghi la “passera” della prostituta e vuoi legalizzarne la transazione economica facendo si che la stessa paghi le tasse, dov’è lo scandalo se le tasse le paghi quando usufruisci di un filmato pornografico?

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  5. magicrat permalink
    dicembre 1, 2008

    A parte che ormai se usufruisco di un filmato pornografico non è solo che non pago le tasse, ma non pago proprio niente.
    Detto questo se mi compravo un dvd di selen le tasse le pagavo anche prima, la questione è che queste ora sono aumentate, e se ne discute il motivo.
    Evidentemente tagliare l’ICI crea consenso e aumentare le tasse alla pornografia quantomeno non fa troppi danni..fico no?

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  6. magicrat permalink
    dicembre 1, 2008

    Comunque dovrebbe spettare al ministro della cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft..
    Largo alle battute..chi comincia? :p

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  7. Superplebeo permalink
    dicembre 1, 2008

    Bondi? Ah ah ah…. Che paese di cioccolatai….

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  8. Paul permalink
    dicembre 1, 2008

    scusate ma non credo che il porno sia un bene di lusso, semplicemente perchè spesso risulta essere un surrogato di qualcosa che si vuole ma che non si può avere.
    In quest’ottica sarebbe, sicuramente, un bene di lusso una prostituta o una escort.
    Non lo è, invece, la “classica” masturbazione, e per me questo è una gran fortuna altrimenti lavorerei solo per pagare le tasse.
    Il problema, però, non è tanto sullo spirito fiscale della cosa quanto, semmai, la discrezionalità con cui qualcuno (non si sa bene neanche chi a questo punto) potrà discriminare a suo giudizio sull’argomento.
    Se, ad esempio, analizzassi un video fetish o sadomaso, questo non sarebbe porno secondo la definizione di lor signori…. non credo, però, che tali video saranno a breve allegati a Repubblica o a Panorama (cosa che invece si è fatto in passato in capolavori del cinema che nelle loro tramite annidano insidiosissime scene esplicitiamente “porno” ), mentre lo sarebbe un capolavoro come ad esempio ULTIMO TANGO A PARIGI).
    Qualcosa non mi torna, allora.
    Delle due l’una: o la cosa ha un vago sentore di dictat ecclesiastico o questi qui hanno tanto la coscienza sporca da volersela ripulire con tale atto.
    Ah, una domanda: e le trasmissioni televisive in cui in alcuni balletti l’allusione erotica è più tangibile che non ne la LAMBADA????
    A posteri l’ardua sentenza.

    Ciao
    Paul

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  9. dicembre 2, 2008

    Oddio! quanti commenti! Non rispondo a tutti singolarmente perchè se no ci passo la notte…
    @Paul: sono d’accordo con te, hai sintetizzato ottimamente! Solo che, secondo me, la cosa più grave è tassare la libertà di espressione
    @altri: grazie per i commenti!
    @Magicrat: hai colto nel segno, e, quanto alle percentuali reali, non l’ho capito bene neanche io…
    E, ora, caro “mah”, veniamo noi, perchè è evidente che non riusciamo a intenderci. Neanche sui commenti al mio blog. Mi chiedo a che pro la cattiveria gratuita e, come avrai notato, all’inizio del commento. Cos’è, certe stronzate non riesci a tenertele dentro? Prendi un imodium! Detto questo, sei liberissimo di dire la tua opinione. Ma visto che io non sono il tipo che se ne va in giro a spandere merda sugli altri, senza alcuna pertinenza tematica o utilità, ti pregherei di fare lo stesso, almeno qui. Ti rispondo con un nuovo post, perchè qui il commento è già troppo lungo.
    So*

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  10. Clawius permalink
    dicembre 6, 2008

    Non posso fare a meno di contraddire Paul. Almeno su questo punto “spesso [il porno] risulta essere un surrogato di qualcosa che si vuole ma che non si può avere”.
    E perchè non si potrebbe avere???
    Perchè uno è un poveretto e non trova da scopare?
    Che vada a puttane allora!
    Sempre meglio che stare tutto il giorno col bigolo in mano….
    Il porno è da sfigatiiiiiiiiiiiiiiii

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  11. dicembre 6, 2008

    …se mi permettete mi intrometto: io guardo porno, ho di che scopare e ne sono anche soddisfatta… eppure i porno li guardo lo stesso! Memorandum anche per me: non fre della propria esperienza personale una verità universale :)
    So*

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