…spuntano dall’orlo di una maglietta bianca strappata a metà. Fanno male, se nessuno li tocca. Urlano, se nessuno li allatta. Due anime gemelle, destinate a non ricongiungersi mai, gioiscono solo del gemito strappato al piacere dell’altro.
Era una notte buia e tempestosa. XX e XY erano entrati in casa lasciando sbattere la porta ditro di loro ridacchiando, radici di pioggia e forse un po’ alticci per la quantità di vino rosso della casa bevuto nell’allegria della cena. Dopo aver meditato prevemente – circa 5 secondi netti -sul da farsi nel resto della serata, XX e XY si erano buttati sul divano, e, dopo altri 5 secondi netti, si baciavano appassionatamente. Le mani correvano e i vestiti volavano sul pavimento, come se fossero vittime sacrificabili di un’invasione di formiche carnivore. Altrettanto carnivori si erano dimostrati XX e XY, che nella frenesia della passione non avevano esitato a confondere i baci con i morsi, e le carezze con graffi rossi di passione finchè, arrivati entrambi nudi e madidi di sudore all’apice dell’eccitazione e degli amorosi sensi, XY guardò XX e disse…“NO”.
Questo – in maniera romanzata e un po’ immaginata – è più o meno quello che mi ha raccontato una mia amica – XX – l’altro giorno, chiedendosi per quale insondabile mistero XY non avrebbe voluto fare l’amore con lei.
Arrivati a una certa età che supera di poco l’adolescenza e almeno al secondo appuntamento (la disquisizione in merito al darla o non darla al primo appuntamento è tutt’ora in fermento), normalmente ( sottolineo NORMALMENTE, quindi ci sono varianti che non considero in questo caso), 2 persone che si piacciono palesemente e finiscono nude a baciarsi con sincero trasporto in un qualsiasi luogo sufficientemente appartato (ma qui va a discrezione personale), finiscono anche per fare sesso.
A meno che:
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E gioca con le ciocche dei miei capelli come se fossero aquiloni e fili d’erba. Guardami dormire senza tempo. Guardami pensare senza direzione riflessa in uno specchio di passaggio. Lasciati provocare dalle mie smanie. Lasciami giocare tutte le mie parti perverse. Lasciami ballare nella polvere della mia innocenza sporca. Lavami e curami. Lasciami piangere e fammi ridere. Toccami. Spogliami dalle ombre e dalla paura. Fammi godere. Entra dentro di me. Stiamo un po’ insieme. Non fare domande. Baciami la fronte.
Ho bisogno di guardarti negli occhi e sentirmi al sicuro.
Perchè di sicuro non c’è più niente.
Non so che volto hai. Non so qual è il colore dei tuoi occhi, e neanche qual è l’odore della tua pelle sotto le lenzuola tiepide della domenica mattina. Ma so esattamente come mi guarderesti. Mi guarderesti con lo sguardo buio di follia, lacrimando parole inesistenti. Ma che sono tutto il tuo mondo. Mi sentiresti accostando all’orecchio i pensieri. Forse ti basterebbe starmi vicino. Ancora più vicino. Ancora un po’. Fino a sommergermi con il tuo essere qui, creando un vortice di vuoto pieno di universi. Mi prenderesti le mani, baciandomi e baciandole, intrecciandole sopra la mia testa. Mi accarezzeresti come chi sa cosa gli appartiene, fino a domare le mie gambe che si dischiudono mansuete come le labbra arrese di una bambina assonnata. Fino a scivolare dentro di me come un ladro vestito di bianco. Spingendo finchè il tuo sesso non si scontrerà fondendosi con il mio, e il nostro cuore non sarà divelto. Squassato. Inondato. Calamitato. Violentando il ghiaccio con il sole, finchè non avremmo rubato e gettato tutto quello che è vero per arrivare a quello che è vivo. Finchè non potremmo fare altro che urlare grondanti di pioggia sull’orlo di un precipizio, e saltare volare e godere e venire e guardarci ansimanti, ridendo di tutto, con un unico battito sincronico, con un unico corpo senziente, in un unico orgasmo pulsante.
Posso immaginare ogni dettaglio. Come cammini e come indossi i vestiti. Il calore delle tue braccia quando torno a casa la sera. Posso ballare ad occhi chiusi il ritmo del tuo respiro e seguire ogni oscillazione. Ma non posso immaginare il tuo nome.
Tu non esisti. Tu non esisti ancora.
Facebook è un ottimo network per smascherare i fatti altrui e per smascherarsi mascherati dal web con chi non si conosce.
Le mie ultime esperienze a riguardo, sono:
- la scoperta della foto del profilo di un mio “amico”, che per un breve ma intenso periodo amico non è stato (nè credo lo sarà mai), dove è amorevolmente avvinghiato a una bella ragazza. Diciamo che aver avuto la conferma che nella rottura con l’amico in questione sia implicata un’altra, non mi ha fatto molto piacere. Non fa mai piacere, credo, e certe sofferenze – per l’ennesima storia che non è andata e per la musica che sembra non voler cambiare mai – sono perfettamente inutili ed evitabili.
- la richiesta di “amicizia” di un tizio sbucato dal nulla che mi fa esplicite offerte di sesso, credo a pagamento: “Ciao…bellissimo boy…x giocare anche in cam…”. Vorrei anche provare le chat esplicitamente erotiche, in cam, un giorno. Ma voglio essere io a decidere, a scegliere. Voglio essere io a cercare. E comunque questa non è una delle esperienze per cui sarei disposta a pagare.
Il problema, è che a volte preferiamo rimanere nell’ignoranza.
Se vi va di tentare, potete leggere un post a caso.
E che San Random ve la mandi buona.
Ancora dall’Asia. Divoratrice.
Warning: video ID not specified!Se le confezioni ben poco equivoche dei preservativi possono inibire le donne dal tenerli nella borsetta o in qualche altro posto accessibile a sguardi indiscreti (no, nessuno se li infila nel reggiseno), ora anche le pudiche e riservate potresbbero cambiare idea, e convertirsi addirittura alle bag trasparenti.
Il merito di questa piccola rivoluzione artistica va a Ygal Azrouel, stilista israeliano trapiantato a New York, che ha colorato con stile e ironia le confezioni dei preservativi, rendendoli assolutamente pret-a-porter.
Se li avesse inventati Michelangelo, davvero si sarebbe parlato di Cappella Sistina.
via Pinkblog
Non me lo aspettavo. Davvero. Mi sento un po’ tremolante e ho capito che dovrò per forza portare i tacco 12 alla Blogfest. Ai Macchianera Blog Awards ci sarò anch’io. Sono in nomination.
Ragazzi, se ritenete che questo mio “bimbo” possa ambire al premio come miglior blog erotico
VOTATEMI
Compilate tutti i campi. Entro l’ 11 Settembre.
Grazie.
So.
Ho i capelli umidi di fiori
freddi di silenzio
adoro fare la doccia in piena notte
quando si sente solo il rumore dell’acqua
e il tuo respiro
contro le piastrelle cieche.
Nel letto
la mia pelle è calda
stordita
la testa è sabbia
mi bruciano gli occhi
li chiudo
e apro le gambe
sperando che un sogno
scopi il mio cuore