Tutti i tuoi difetti sono tutti i motivi per cui ti amo.
“Da un grande potere derivano grandi responsabilità“, diceva lo zio di Spiderman.
E cos’è l’amore, se non un grande potere?
Quando due persone – il ragno e la mosca – si amano, il superpotere dell’amore tesse una tela che stringe entrambi, e la forza di questo legame fatto di sostanze orgasmiche e sentimenti, di questa piccola pazza cosa chiamata amore, vincola reciprocamente la vita, la gioia e le sofferenze di entrambi. E se amore vuol dire sorrisi e lacrime, spesso queste reazioni più o meno simpatiche, questi 32 denti esibiti, questi occhi cardiaci, questa soluzione salina che stilla, sono provocati direttamente dal ragno e dalla mosca che vivono “la tela”.
Se il ragno non fa attenzione potrebbe uccidere la mosca, o permetterle di fuggire, e se la mosca muore o fugge, il ragno soffrirà la fame, e magari morirà anche lui. Se la tela si avvolge troppo stretta, rischia di soffocare entrambi. Al contrario, se poi la tela si scuce, il ragno e la mosca rischiano di sbattere violentemente il culo per terra e farsi molto, molto male.
Amare ed essere amati vuol dire avere un grande potere e una grande responsabilità. Responsabilità non solo dei propri sentimenti, della propria felicità e del proprio dolore, ma anche della felicità e del dolore di chi si ama e ci ama. Ed è nostro compito contribuire ad aumentare le prime ed evitare o lenire le altre.
Perchè le tue gioie sono anche mie, perchè le tue sofferenze sono anche mie. Perchè la mia pelle è anche la tua, perchè il mio sorriso e le mie lacrime sono anche tue, perchè le tue vittorie e le tue sconfitte sono anche le mie, e le mie sono tue. Perchè in amore si è legati. Perchè non c’è cosa più bella di vedere chi ami sorridere in una stanza senza pareti, e non c’è nulla di più doloroso di vederlo rantolare nel fango esistenziale.
Se poi l’amore ama la sofferenza come Peter Parker ama Mary Jane Watson, quando la causa della sofferenza per l’altro siamo o potremmo essere noi, si inizia a parlare di senso di colpa, un potente pesticida che in poco tempo può sterminare ragno, mosca e ragnatela.
Ci vogliono solo un po’ di onestà e di CORAGGIO per essere superamanti innamorati, ed evitare che questo immenso potere appiccicoso che ci siamo trovati tra le mani, morsicati da un Cupido sotto forma di tarantola, si trasformi da quello che lega gli amanti a quello che li impicca.
Smettiamo di essere degli sfigati, e trasformiamoci in SpiderLove.
Di nuovo il BDSM, di nuovo il convegno in Bicocca.
Ecco i materiali propedeutici, a mio avviso, per parlare di BDSM e del convegno bocciando pregiudizi e facendosi una panoramica esauriente sull’argomento.
Prima di leggere me, leggete il resoconto di Ayzad (relatore del convegno n.r.).
C’è TUTTO, ma proprio tutto: dalla polemica mediatica alle slide del convegno, interviste, link, e anche la possibilità di esplorare in modo più approfondito il BDSM nelle altre sezioni del suo sito. (Ok, il materiale è davvero tanto, ma leggete almeno l’intervista che Ayzad ha rilasciato a Elena Barracco; è verso la fine del pezzo).
E poi su Odeon TV >> Iride – il colore dei fatti (menu in basso), troverete una puntata del programma intitolata Famolo strano, dedicata al BDSM e con l’intervento del prof. Caputo, l’altro relatore del convegno. Ascoltate e meditate. Su quello che viene detto, su quello che vien mostrato, sul montaggio e il taglio del servizio.
Considerando tutto il materiale fornito da Ayzad, mi sembrerebbe ripetitivo parlare di quello che è stato detto o non detto a riguardo, quindi mi concentrerò sulle cose che mi hanno colpito di più e su alcune miei riflessioni o spezzoni di vita. Ma lo farò in un altro momento perchè anche stasera sono molto, molto stanca.
Studiate, o NON sarete sculacciati
Oggi ho avuto la fortuna di assistere al primo convegno universitario italiano sul BDSM, dal titolo “Questione di ruoli – un’introduzione scientifica al fenomeno del BDSM”.
Un’esperienza davvero interessante e formativa, che spero abbia arricchito molte altre persone e abbia aiutato chi era digiuno dell’argomento a confrontarsi con il BDSM in maniera serena e veritiera, senza menzogne, pregiudizi e ipocrisie. Non come certi giornalisti che pur di fare notizia non si prendono neanche il disturbo di documentarsi e sparano una marea di stronzate pulp, disinformando e contribuendo all’ottusità sociale.
Ero davvero contenta di essere lì, e forse si notava un po’ troppo, visto l’entusiasmo da secchiona esaltata con cui alzavo la mano, annuivo, ridacchiavo o dissentivo apertamente.
Durante questa lezione speciale ho trovato un’ulteriore conferma alla mia visione del BDSM (leggete nei commenti) e della sessualità in generale, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere e ho imparato alcune cose nuove (mi piace imparare). Per un paio d’ore ho anche provato nostalgia dei miei giorni da vera spugna dedita esclusivamente ai piaceri del sapere. Ma mi è passata subito, non appena mi sono ricordata del mio status di universitaria un po’ sfigata.
Appena posso racconterò tutto in maniera più approfondita, perchè l’argomento – anche per come è stato trattato – merita davvero la massima attenzione e mi sta molto a cuore.
Ecco uno stralcio dei commenti scatenati da “Sophie è stata a un convegno sul BDSM”, sul mio account Fb:
Il convegno, organizato dal KOB, trattava di sessuologia, con tanto di professore e autore – Ayzad – di un libro molto famoso nel settore, e credo che la tematica fosse profondamente nonviolenta. E’ stato molto interessante e personalmente credo che se i soldi fossero usati per fare cose del genere, che aprono lo mente, o per lo meno ti danno un PDV diverso su qualcosa che soffre di pregiudizi e tabù, e che fa soffrire persone perchè ci sono pregiudizi e tabù che limitano l’espressione personale, ben venga!!!
E cmq, il BDSM è una cosa molto meno diversa di quanto si potrebbe pensare. Ripeto, soldi ben spesi, sempre che ce ne siano stati, perchè era assolutamente no frills, una semplice lezione, molto educativa, direi.
Ora sono stremata e andrò a dormire. Studiare (e lavorare) stanca.
Pioggia d’orata
Per la serie: feticismo del cibo.
dell’innamoramento:
- se ogni istante è prezioso, da centellinare come lacrime di una fenice, e ti incazzi come una iena se il computer del motel non ha aggiornato l’ora legale e tu hai un’ora in meno per qualsiasi attività che comprenda due corpi nudi e un letto
- se telefoni solo per dire “ti amo”
- se vuoi solo sentire il suo calore addosso
- se rischi la denuncia per atti osceni in luogo pubblico, o quanto meno una brutta reputazione in quartiere, per essertene bellamente fottuta delle luci da 400 watt del post precedente
- se staresti ad ascoltare per ore le sue parole e il suo silenzio
- se sorridi pensando che lui è tuo, e quanto sei stata fortunata a trovarlo, e quanto sei stata cretina a non accorgertene prima
- se trovi assolutamente perfette tutte le sue imperfezioni
- se sei disposta a lottare davvero per la felicità di entrambi
- se non ti importa delle circostanze, ma basta stare insieme, fanculo il mondo
- se sei orgogliosa di camminare al suo fianco, con le dita intrecciate alle sue
- se vuoi LUI e basta, e non qualcosa da lui
…sei cotta come una quaglia.
Torni a casa, una sera, quando le giornate si sono accorciate ed è già tardi. E notando uno spicchio nero nella via, ti dici: “Ecco un bell’angolino buio buio dove infrattarsi in macchina”. Poi, tutta contenta, apri il portone e fai tanti sporchi e meravigliosi pensieri per un prossimo futuro di lussuria, contorsionismo e gesti scomposti tra le lamiere composte di un’auto parcheggiata.
24 ore dopo, stessa ora, stesso posto, l’angolino buio buio è scomparso, eclissato da un’illuminazione che fa invidia a San Siro.
La fottuta amministrazione comunale vuole castrare gli istinti randagi le future copulazioni metropolitane dei suoi cittadini.
Occorre trovare al più presto una rimedio contro le lampade stradali a risparmio energetico per preservare il benessere dei cittadini.