E io, povera ingenua, che dopo la talpa Dinky digger della FunFactory, pensavo di aver visto tutto…
…finchè non ho trovato il castoro!
Lubrificanti
L’ho vista per la prima volta una settimana fa, in un locale. In mezzo a bottiglie e tubetti (sì tubetti) di vodka al lime, svettava nel secchiello del ghiaccio, una confezione rosa carne, che ha subito attirato la mia attenzione. Mi avvicino, mi impadronisco della strana cosa e… sì, è proprio quello che sembra. Una specie di calippo a forma di cazzo con tappo a cappella, per rendere ancora più esplicita il già ambiguo packaging.
Si chiama Cock O’lada, ed è la eiaculazione alla vodka alla pesca (il drink esce proprio dal buchetto), per amanti della fellatio alcoolica. Con ingoio, ovviamente.
Mi piacerebbe vedere la reazione della gente, bevendola passeggiando per strada in pieno giorno.
Cosa sembra (V)?
Io sono curiosa e anche un po’ saputella, quindi, intrigata da questa eroticons, ho deciso di cogliere la sfida del manifesto (cosa ne sai?) e ho chiesto a San Google Ricercatore di indicarmi la via. Sono arrivata qui.
E’ una specie di lenzuolo bianco web 2.0 per intimi quesiti e disquisizioni… mi è sembrato di tornare indietro di 10 anni, a quando del sesso sapevo poco o niente ed era tutto teoria e immaginazione…
Mi sono anche venute in mente un paio di domande, che però si spingono più nello specifico… della pratica.
Magari provo a scrivere anch’io, chissà che qualcuno non risponda con una macchia di inchiostro digitale.
In vista della mia partecipazione a Secret, e sotto l’influsso deleterio degli estrogeni, sabato mi sono data allo shopping compulsivo. Dovevo assolutamente trovare qualcosa che concretizzasse le mie fantasie e la mia voglia di qualcosa di bello.
La prima tappa è stata il reparto intimo da nonna di un noto grande magazzino, dove ho scoperto che comprare una coulotte in lycra nera, di quelle a vita alta stile anni ‘50, utile per contenere rotolini esuberanti, o per un look da simil Bettie Page, può destare più imbarazzi che comprare uno slip minimale con doppia presa d’aria. La commessa, quando ho chiesto se avessero una taglia più piccola, mi ha guardato da sotto gli occhiali e la sua blefaroplastica mancata, e ha detto con un tono a metà tra lo sbigottito e il bigotto: “Ma sono per lei?”
Poi, sono andata alla ricerca di qualcosa che fosse più… e, dopo un paio di giri a vuoto (anche se ho scoperto con mia grande gioia che toy che pensavo irreperibili in uno store sono, invece, a portata di mano) ho trovato Sex Sade. Mi sembrava di essere nel paese dei balocchi, avevo gli occhi sbrilluccicosi, più lucidi del latex, e il sorriso talmente fisso che sembrava una maschera, mentre vagavo tra corsetti, manette, frustini, abiti… il tutto in una location bellissima, con delle commesse gentilissime. E poi, (e poi, sarà come morire…) c’erano tanti tantissimi stupendi giocattolini, e finalmente, ho trovato le MIE GeishaBalls (sono molto utili per esercitare i muscoletti – esercizi kegel – e avere orgasmi ancora più Boop!). Inutile dire che le endorfine avevano ormai sconfitto l’armata dei malefici estrogeni.
Ma le sorprese non erano ancora finite, e quando meno me l’aspettavo, nella toilette (anche se preferisco dire cesso, quindi: nel cesso) di un locale milanese, ho trovato il famoso distributore di sex toys di My yoyo, che ormai davo per leggenda metropolitana. E anche lì, c’è scappato il regalino…
Il meglio, poi, è venuto il giorno dopo… ma è un’altra storia.
Dovrei farlo più spesso.
Pubblicità infuocata per il più famoso magazine erotico: Playboy
Sesso infuocato
Ma non sul blog…
Date un’occhiata qui e qui.
Solo assorbenti igienici. Grazie.
Questa scritta è comparsa (prima non c’era) sui cestini per assorbenti nei bagni del mio ufficio.
Il tono lievemente scocciato, e la parola SOLO mi fanno venire il dubbio che ci abbiano gettato anche altro.
Che qualcuno…
Com’è che ci si ritrova di colpo tutti induriti, con al posto del cuore un crampo calcificato?
Qualche mese fa, troncando la frequentazione con una persona cui mi ero anche trovata abbastanza bene, gli ho detto “scusa ma dovremmo vederci per parlare di cosa? Che non ti interesso più l’ho già capito da un pezzo, visto che non sono scema, e ho smesso di interessarmi alle persone a cui io non interesso. Quindi preferisco evitare di perdere tempo per sentirmi dire cose spiacevoli. Grazie”. Il tutto via msn, perchè il lui in questione non aveva neanche avuto il buon gusto di tirarmi il bidone dell’ultimo minuto a voce.
Non sono una stronza acida. Sono solo dotata di spirito pratico.
Sinceramente, dopo le mie varie traversie sentimentali dell’ultimo anno, ho semplicemente preferito evitare un’altra microfrattura al mio cuore, al mio orgoglio e alla mia forza jedi. Anche se non ero innamorata.
Ma ora che lo sono, e non sono più così pratica, mi accorgo che il mio cuore è diventato una gomma secca indurita del gelo e dalla desolazione, inflessibile e piena di crepe, che lo sforzo di piegarsi a un qualsiasi compromesso, a qualsiasi urto non elastico, potrebbe spezzare.
L’ho tatuato con motti e slogan da guerra di amorosi sensi, l’ho crocifisso per arrampicarmi su delle certezze, l’ho cauterizzato per chiudere i conti con il passato e ferite ancora in rosso, tanto da ostruire le arterie con irremovibili coaguli di consapevolezza.
E ora che la mia interpretazione schizofrenica di un non-detto mi ferisce non so più parlare, come una bambina che golosamente si è riempita la bocca di colla per paura che qualcuno le rubi la lingua. Per la paura di fare qualcosa di sbagliato, di rovinare la calma del silenzio, e soffrire ancora.
Sono sempre stata un po’ secchiona, e forse è per questo che mi piace la Disciplina.
Ero quella che faceva le cose per bene, quella che ottimizzava il rapporto sforzo/risultato. Quella che mirava alla perfezione. Quella che voleva imparare.
E quando ero all’università, e anche al liceo, mi infuriavo se mi veniva chiesto di studiare pedissequamente qualcosa. Ho sempre voluto comprendere e rigurgitare personalmente quanto appreso.
Per chi si chiedesse cosa vuol dire per me BDSM:
BDSM è: Bondage&Discipline, Dominio/sottomissione, SadoMasochismo. Ovvero tutti quei giochi erotici che si propongono di esplorare e sperimentare mente, cuore e corpo, coinvolgendo: legami fisici (come corde, manette ecc…) o comportamentali (come ordini e regole di disciplina); giochi che esprimono e drammatizzano fantasie in cui ci sono un dominante e un dominato, chi guida e chi si lascia guidare, chi si dona se stesso e chi si prende cura dell’altro nell’esperienza delle emozioni e delle sensazioni; mettere alla prova i propri sensi, conoscere se stessi e il partner, godere e far godere attraverso stimolazioni estremamente intense di vario tipo e in vari modi, non necessariamente dolorosi (come una sculacciata, o essere sfiorati fino alla follia dei sensi con una piuma).
Ecco alcuni appunti della lezione di BDSM in Bicocca, alcune domande, e altre riflessioni:
- Non è detto che la parola “perversione” abbia un significato negativo, anzi, io la trovo piacevolmente stimolante
- il BDSM è una perversione positiva, una fantasia, un orientamento, una sottocultura e quindi NON è una patologia di per sè.
- Il BDSM DEVE essere sempre S.S.C. - Sano, Sicuro, Consensuale. Questo vuol dire: rispetto per sé e per gli altri, comunicazione interpersonale, consapevolezza e responsabilità.
- Praticare il BDSM in modo sano non è affatto indice di una depravazione o di disturbi, ma al contrario indica un’evoluzione personale e una consapevolezza un’accettazione della propria personalità e sessualità molto avanzate.
- Le coppie che praticano BDSM generalmente sono coppie solide, che comunicano, libere di esprimere e sperimentare la propria sessualità, cosa che invece avviene in proporzione molto più raramente nelle coppie che non lo praticano. Strane queste persone malate, no?
- Quello che sfocia nella patologia non è consensuale, è violento, ferisce e in parte il piacere nasce proprio dalla violenza della non consensualità. Inoltre, la patologia si estende oltre la vita sessuale, mentre non contagia chi pratica il BDSM in maniera sana e serena.
- il BDSM è un gran bel gioco: è la drammatizzazione realistica, l’espressione di una fantasia. E quello che non lo rende violento (nel senso che non ferisce la persona in un senso molto più ampio di quello fisico) è proprio l’elemento ludico, di rappresentazione, di palcoscenico per il desiderio liberato. Tu ti comporti in un certo modo perchè lo vuoi e sai che l’altro lo vuole, e questo non è nient’altro che creare piacere da un’esperienza condivisa.
- C’è poca consapevolezza del fenomeno, e delle proprie fantasie di dominio/sottomissione, che possono essere accettate ed espresse, o negate e represse: molti giochi vengono praticati senza la sapere che rientrino nel BDSM o possano essere una variante edulcorata da frustini canditi. Perchè è evidente che le manette di peluches rosa siano diverse da quelle più realistiche, ma rappresentano lo stesso simbolo.
- Le aree del piacere e del dolore sono molto vicine a livello cerebrale, quindi è possibile che il piacere e il dolore siano promiscui. Come quelle sensazioni che sembrano troppo per poter scorrere nei nervi senza creare un cortocircuito, senza toccare e quai sfondare la loro capacità sensoriale. L’orgasmo fa un po’ male. Come uno scoparsi di ferite aperte, vetro ed estasi.
- Il dominio e la sottomissione sono istinti naturali dell’essere umano. Vedi la posizione della percorina, vedi il gioco del dottore, nota bene piegarsi a novanta e piegare volontariamente la nostra volontà.
- Lo scambio di Potere è veicolo dell’Eros.
- Il vero organo sessuale è il cervello ed è l’ eccitazione mentale il motore del piacere fisico.
- E’ più facile che i desideri BDSM si esprimano nei rapporti di coppia, perchè è dominio e sottomissione sono una questione di eccitazione mentale, che ha bisogno di un legame forte con l’altra persona, creando una sintonia mentale che scopi l’immaginazione e il nucleo primordiale del nostro essere vivi. Ed è questo che mi eccita di più: non è solo l’atto in sé, ma il rapporto con l’altro e l’universo di fantasie e piccole perversioni in cui vive e si alimenta.
- Il BDSM non comporta violenza ma stimoli intensi, tra questi può anche esserci il dolore, ma non è l’unica sensazione forte che possiamo sperimentare: il desiderio non è una sensazione forte? Teasing&Denial docet.
- C’è un’assurda reazione di paura verso il fenomeno, come c’è più paura del sesso e della libertà (pulsioni che smuovono, istintive, che possono sfuggire al controllo), piuttosto che della mancanza di libertà stessa o della violenza, e finisce che la gente si scandalizza di più per due che si baciano in metropolitana piuttosto che per uno scippo o uno stupro. Vergogna.
- Il BDSM è esplorare i propri limiti, è avere il coraggio di osare, di vivere davvero sentendo ogni poro che respira con il nostro cuore, e ogni fibra del nostro cuore che fibrilla ad ogni stimolo.
- La vera perversione sta nella repressione e nell’ipocrisia di un istinto naturale (ovviamente quando non è patologico), la vera deviazione degenerante è la coercizione del tabù, che non è affatto S.S.C. Perchè non è sano rifuitare se stessi e non essere consapevoli dei propri desideri e dei propri limiti, perchè non è sicuro soffocare una pulsione che non morirà mai e che rischia di devastrare la nostra vita esplodento come un vibratore dinamitardo, perchè l’abnegazione di un desiderio non è consensuale con la felicità.
- E’ possibile che il corpo non supporti il nostro piacere cerebrale perchè le nostre fantasie sono eccessivamente sviluppate e vanno tanto più velocemente delle nostre percezioni sensoriali?
- Se il desiderio di dominio/sottomissione nasce dello stesso istinto ma si esprime in modi stilisticamente differenti, è la stessa cosa?
- Il BDSM può essere praricato anche nel sesso più sdolcinatamente vanilla, soltanto con uno sguardo, o una parola che dominino o ci facciano dominare?
- Essere sessulamente liberi vuol dire seguire le proprie inclinazioni e realizzare i propri desideri con serenità assoluta, qualsiasi essi siano: dal non avere voglia di fare sesso e praticare l’astinenza, al farsi incellophanare. Se non mi fa male, che male fa?