A(hhhhhh)loe vera

2008 dicembre 4
di Sophieboop

Guardate questa foto. Sembra una pianta dei Jetson in versione HD.

E probabilmente viene davvero dal futuro, dove le piante cureranno, oltre ai brufoli e ai disordini intestinali, anche il mal d’amore.

Thanks to GruppoPigreco (vi amo ragazzi!!!)

Il lavoro che tutti gli uomini sognano

2008 dicembre 4
di Sophieboop

Ho appena visto un uomo che si infilava in un buco.

Così, con nonchalance, per strada, davanti a tutti, lui entrava in un buco tondo e nero.

A dire il vero, tutti gli uomini lo fanno, o lo vorrebbero fare, solo che lui è pagato per farlo, per indossare un candido preservativo integrale ed stare lì dentro. Ma non è un attore porno, o un gigolò.

Il mestiere del “tombinaro” è una chiara allusione sessuale.

Ora capisco anche come lo Spazzacamino abbia conquistato Mary Poppins e perverse allusioni invadono la mia mente.

Amore, scopa il mio caminetto.

Sturami il tombino.

Scaldati nel mio camino.

Spazzami la canna fumaria.

Rage against the pornotax

2008 dicembre 4
tags: ,
di Sophieboop

Share it!

Via | Paul

Pornotax: mah!

2008 dicembre 2
di Sophieboop

Ripubblico qui il primo commento al precedente post sulla porno tax. Tralascio la prima frase perchè non è utile a nessuno, ma la trovte nei commnti al post che ho linkato.

trovo il tuo modo di scrivere molto valido, ma non condivido quasi mai la tua visione del mondo.

Neanche in questo caso.
Il porno è un bene di lusso. Il sesso certamente no. Ma le due cose non sono la medesima cosa.
Il porno è una esibizione di un comportamento sessuale consenziente finalizzata al lucro.
E poiché non ce n’é un bisogno reale, non è aprioristicamente sbagliato considerarlo “un lusso”.

Potresti rispondermi che é cultura. Ma qui si apre un tema molto ampio su cosa lo sia e cosa no. Non credo che i gemiti di una starlette a malapena maggiorenne possano considerarsi cultura. E tu da “scrittrice” dovresti forse convenire con me su questo.

Il sesso invece è una necessità, biologica e psichica ma non mi sembra che qualcuno abbia mai proposto di tassarlo, no?
Anzi si, uno c’è. Mi sembra che siano proprio le prostitute, guarda che paradosso…
Da un lato non ti scandalizzi se si propone di tassare il sesso a pagamento (che andrebbe legalizzato e quindi legittimato) dall’altro invece alzi un polverone se si propone di tassare la pornografia. Non è una contraddizione?

No, non è una contraddizione, perchè la prostituzione non è ancora tassata nè regolarizzata, (come secondo me dovrebbe essere, sopratutto a tutela di chi la pratica), mentre il “porno” le tasse le paga già. Qui si parla di una sovratassa, pesante, e che non colpisce solo quello che rientra nella pornografia, ma tutto quello che concerne una rappresentazione esplicita di “atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti“. Stando a questo, potrei descrivere la scena di uno stupro (atto credo più deprecabile di molta pornografia), ma dovrei pagare se descrivo due persone che fanno l’amore. E se anche riguardasse solo il porno, non sono d’accordo comunque. Perchè questa legge vuole limitare la lìbertà di esperessione personale. Vuole censurare il sesso infilando i soldi dei consumatori nelle mutandine dello stato.

La cosa che personalmente mi fa incazzare di più, è che praticamente l’intera sessualità venga definita porno, mi fa incazzare la limitazione imposta nei confronti dell’ambito erotico/pornografico, o anche semplicemente sessuale e affettivo, mi fa incazzare questa definizione, mi fa incazzare questa tassazione sul sesso, sull’espressione artistica e personale censurata perchè resa meno accessibile. Infatti se hai fatto attenzione, il testo del decreto recita «OGNI opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti»

Hai idea di quanti libri, ad esempio, rientrerebbero nella categoria porno, senza esserlo? O di quante opere in generale? Stando a questo stralcio, anche “L’abbraccio” di Schiele, è un’opera porno. E anche “Valentina” di Crepax.

E tutto questo incasellamento, avverrebbe secondo criteri se non alquanto dubbi, almeno discutibili. Inoltre, come diceva Paul, c’è una sola persona che dovrebbe definire cosa è hard e cosa è soft, l’onorevole Bondi, che, se non lo è già, diventerà nel giro di due mesi un pornografo incallito. Una sola persona deve decidere per tutti, basandosi, probabilmente, solo su concetti arbitrari come il comune senso del pudore e l’aggettivo “osceno”. Voglio proprio sapere come classificherà lo scat, o il bdsm (in molti video non ci sono atti sessuali), o come si comporterà quando scoprirà alla sua veneranda età, che non c’è bisogno necessariamente di due persone che facciano sesso, per avere un contenuto, se non pornografico, di sicuro erotico. Sono proprio curiosa di sapere come si comporterà con i concorrenti del Grande Fratello che scopano su Mediaset.

Ovviamente il sesso e il porno non sono la stessa cosa, infatti si chiamano con nomi diversi. Ma il porno rientra nell’ambito della sessualità. O credi che non siano correlati? Sai quante coppie ci sono che guardano porno? E, detto tra noi, il porno, non credo che si possa definire, come genere, esclusivamente a fini di lucro. C’è chi riprende mentre fa sesso con il suo partner, e poi se lo riguarda, senza ricavarci un centesimo. E questo non è porno, anche se rimane tra le pareti domestiche?

La pornografia credo sia più un’estetica nel rappresentare il sesso, è l’espressione audiovisiva (e non) di una fantasia, o di una situazione sessuale. La stessa identica scopata può essere filmata in modo porno, o in modo erotico. Poi, può piacere come no, ma di certo non è un bene di lusso, forse non “necessario”, ma di sicuro non sono solo i miliardari a poterselo permettere, no? Alla fine dei conti, chi pagherà saranno i consumatori, che troveranno prezzi maggiorati, e non solo sui video. Pensa all’oggettistica. E credi che l’oggettistica erotica non riguardi la sfera sessuale di moltissime persone?

Tu dici che il porno non rappresenta un bisogno reale, però, se non mi sbaglio, di porno ce n’è a bizzeffe, e raffigurazioni sessuali simil-pornografiche esistono da prima dell’antica Roma. Quindi, visto che è una risposta reiterata a un un istinto dell’essere umano, non dico sia indispensabile alla vita, ma credo l’espressione sessuale atraverso la rappresentazione più o meno artistica dell’atto, si possa definire una necessità. Se non lo fosse, la domanda non sarebbe così imponente, e non continuerebbe ad alimentarsi. Se esiste x, esiste anche una pornografia su x. E non si tratta di cultura, ma della manifestazione ed espressione di una pulsione. E’ il comportamento umano, nella storia, che dimostra quanto la rappresentazione del sesso non sia solo espressione artistica o istintiva, ma anche antropologica della sessualità.

Poi, scusami, chi deve cosa sia un bisogno reale di una persona? Se il porno fosse l’unico sfogo che una persona, sfortunatamente, può avere in ambito sessuale, continueresti a non considerarlo un bisogno “reale”?

Se poi parli di cultura, credo, da “scrittrice” che, forse, più che stare a chiedersi se “i gemiti di una starlette a malapena maggiorenne possano considerarsi cultura”, ci si dovrebbe limitare ad osservare il fenomeno, lasciarsi ispirare una qualche sensazione a riguardo e farsi un’ opinione, senza dare un giudizio, che trasformi la propria personale sensibilità in criterio discriminatorio universale. Sembra che tu dica che non è cultura solo perchè la reputi un’espressione di “basso profilo”, o forse non “esteticamente” bella, nel senso più tradizionale. Se fosse così, qualsiasi forma di arte popolare, “ingnorante”, non raffinata, non dovrebbe essere cultura. Se tutto quello che non giudichiamo “piacevole” fosse espulso dala cultura, allora dovremmo anche dimenticare tutte le guerre, gli olocausti e le stragi.

Questa “porno tax”, conferma sempre più, quanto non si voglia ancora ammettere, che la genete scopa, sogna di scopare, vuole sapere, vedere, sentire, leggere e immaginare di altra gente che scopa, e scoperà sempre.

Questa legge, sarà il primo passo verso la sterilizzazione della nostra libertà, e della nostra sessualità.

Rettifica su Sex in ADV

2008 dicembre 1
di Sophieboop

Grazie a una piccola incomprensione con un altro blogger, mi sono accorta di una mia mancanza. Dando per assunto che caricando un’immagine tramite url, questa venisse automaticamente linkata, non ho quasi mai inserito i link nelle immagini. In poche parole, per carenza di pignoleria, ho dimenticato di citare la fonte della maggior parte dei post Sex in ADV. E’ una cosa parecchio bruttina, anche se può capitare.

La maggior parte proviene da ads of the world.

Purtroppo recuperare e inserire tutte le url sarebbe un lavoro da certosino che non ho il tempo di fare. Ma d’ora in poi sarò una blogger più diligente.

Porno tax: ecco la vera porcata

2008 dicembre 1
di Sophieboop

Sono davvero incazzata.

L’altro giorno ho letto questo articolo. E ho iniziato a non vederci più. Solo che questa volta non basta una Fiesta, per far tornare tutto nitido e splendente. Non basta Ambrogio che ti porta qualcosa di buono. Perché questo non è neanche un cioccolatino ripieno di merda. E’ una merda rivestita di merda con granella di merda.

Riporto alcuni passi dell’articolo, per farvi capire meglio in che razza di paese idiota, bigotto e ipocrita ci troviamo a vivere. Un paese dove la libertà di espressione deve essere pagata.

Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’ industria dell’ eros più spinto. [...] chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’ addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. [...] Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti». [...] Spetterà al ministro per la Cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft [...].

Premettendo che io non sono nessuno, se una cittadina italiana che, secondo questa legge, rientra nei soggetti interessati in quanto produttrice di contenuti erotici, vorrei fare alcune considerazioni.

  • Ma dico, vi rendete conto di quant’è il 25%???? E’ un quarto. Cioè, se io ho guadagnato 1000, devo pagare 250. Questo, oltre ai soldi normalmente sborsati per pagare le tasse a questo stato. Questo, vuol dire lavorare per la gloria, cosa che forse dovrebbero fare i signori che riscaldano, o meglio lasciano libera la loro sedia in parlamento. E lo scrivo minuscolo apposta, perchè non siamo in una democrazia, ma probabilmente in un’oligarchia di rottinculo che nasconde sotto una parola sgualcita e un’illusione di benessere, il tanfo della depressione morale e della privazione sfiancante delle proprie libertà fondamentali. Ma questo, è un discorso troppo lungo.
  • Quello che viene descritto come “materiale pornografico”, non è solo materiale pornografico, ma anche erotico, e anche non prettamente erotico.
  • A giudicare il testo del decreto, pare che nessuno di questi fantomatici legislatori abbia mai visto o letto una scena di sesso di un film o libro non pornografico, e la cosa mi sembra improbabile. Devo dedurre che siano, probabilmente, dei gran maialoni. Oppure, che abbiano talmente tanta paura del sesso, da scoraggiarne ogni espressione al di fuori del privato.
  • Ora, già credo sia ingiusto tassare il porno, quello vero. Semplicemente perchè non ne vedo il motivo. Non è un bene di lusso. Non è uno yacht. Figuriamoci se bisogna tassare «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti». Mi chiedo se rientrino nella categoria porno anche i libri di educazione sessuale.
  • Parliamo di letteratura, che è la cosa che mi interessa più da vicino: allora, se per un film, dire “non simulato” può anche essere un criterio per distinguere il porno da quello che non lo è (gli attori dei film porno scopano davvero, quelli di una commedia in genere no… domanda: ma il cinema erotico che fine fa??? E poi: basta una sola scena di sesso esplicito per rendere un’opera pornotaxabile???), lo stesso non si può dire per un racconto. Perchè se io scrivo un racconto come questo, i personaggi non fanno finta di scopare (o fare l’amore). Scopano e basta. E fanno cose che si fanno anche in un porno e in una camera da letto. Solo che non le vedi su uno schermo, ma con la tua immaginazione. Forse, dopo la prono tax, ci metteranno un chip nel cervello e inizieranno a farci pagare anche i pensieri e i sogni erotici, a mutilare la nostra fantasia con questa sorta di castrazione fiscale. Vorrà dire che scriverò solo di personaggi che simulano l’orgasmo. Ma che tristezza.
  • Una sola persona, avrà il compito i decidere per tutti, cosa è porno e cosa è soft. Spero sia un intenditore del genere, e no si ritrovrà a tassare anche i documantari dove dei pinguini consenzienti non simulano una scena di sesso esplcito. Non è specificato “esseri umani”

Ah, dimenticavo. questo decreto, è anche retro-attivo. Nel senso che chiunque voglia esprimere liberamente la propria sessualità producendo o distribuendo un’«opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti», se lo prende nel culo.

Sexgiving day

2008 novembre 29

Non è la prima volta che capita.

Il giorno del mio compleanno, è stato anche il giorno del ringraziamento. Solo che, trattandosi di me, si è trasformato da Thanksgiving a Sexgiving day. Ricorrenza che meriterebbe di essere festeggiata molto più di una volta all’anno. Perchè al sesso ognuno di noi deve la vita.

E’ un giorno in cui ci si da al sesso, in cui si dà sesso, un giorno in cui si ringrazia il sesso e per il sesso, quello ricevuto e quello “donato”. E’ un giorno in cui si gode insieme appassionatamente. E’ un giorno di canti dionisiaci e danze sfrenate, di riti orgiastici per i sensi tra lenzuola di seta, un giorno di lode e propiziazione della felicità endorfinica della carne e dell’elettricità nervosa del piacere, è la benedizione di mille orgasmi bagnati, è l’incenso del fumo spossato e sudato, inerme e nudo. E’ un tacchino ripieno di un altro tacchino, è una gang-bang di cosciotti, è un bukkake di salsa ai mirtilli.

Quest’anno, per celebrare degnamente questa nuova festività ho ricevuto dei bellissimi regali lussuriosi, tra cui:

  • un set di candele profumate
  • un bustino con guepierre + slip brasiliano in pizzo e satin leopardato
  • un babydoll rosso trasparente di Betty Boop
  • un doppio dildo in vetro

Detto questo, e considerati i generosi doni, credo che il Boop Sexgiving day sia un’occasione da festeggiare tassitivamente con il proprio/a/i caro/a. O con i propri cari.
Il triangolo, l’ho considerato.

Boopooosi auguri per un buon Sexgiving day

Boopooosi auguri per un buon Sexgiving day

Il buon amante

2008 novembre 26

Ecco la prima puntata di FAQ&Fuck

Allora comincio io con la prima domanda, per una donna cosa caratterizza un buon amante?

Commissario Betti

Commissario oh mio commissario,
quello che io definisco un buon amante è uno con cui ti diverti, impari qualcosa di te e dell’altro, provi emozioni e piacere. E questo non credo dipenda in maggior parte dalle capacità amatorie, o da talenti più o meno nascosti, ma dalla complicità che si crea tra le due (o più) persone. Complicità che ha bisogno di alcuni ingredienti fondamentali:

  • rispetto reciproco
  • libertà e disponibilità a sperimentare
  • generosità: ovvero, godere anche nel dare piacere, e non solo nel provarlo
  • sapere ascoltare, saper sentire sé stessi e l’altro/a, dote quasi mistica in via di estinzione
  • fervida immaginazione erotica
  • passione per il sesso, l’amore, i corpi, le sensazioni… fame di vita e di sensazioni, spirito di ricerca

Andando in un terreno più concreto, ogni donna ha gusti ed esigenze diverse, ma, in generale è apprezzato:

  • chi sa sfiorare e stringere e ti fa venire i brividi
  • chi bacia prima, dopo e durante
  • chi ti prende con veemenza (passione) e non ti permette di formulare qualsiasi pensiero logico
  • chi ti fa scoprire che il punto G non è una trovata pubblicitaria
  • chi ti ti fa fare un giro in zone erogene fuori porta

e bisognerebbe:

  • saper usare bene la lingua, e i molti modi
  • non essere monotoni: fantasia galoppante e varietà di ritmi, i modi e le atmosfere… se no l’ormone si addormenta
  • conoscere come funziona il corpo altrui invece di usarlo come l’omino dell’allegro chirurgo
  • sapersi coordinare, o meglio, accordare con l’altro invece di suonare organi stonati (tromboni e corde di violino)

In breve: basterebbe ricordarsi che si sta facendo sesso (o l’amore) con una persona, invece di masturbarsi con il corpo di qualcun altro. Il resto, è genetica e alchimia.

FAQ&Fuck

2008 novembre 25

Dal momento che ogni tanto capita che qualcuno mi faccia domande interessanti

…dichiaro ufficialmente aperta la rubrica “FAQ&Fuck“.

Per tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere, per avere consigli, per divertirsi, per conoscersi e conoscere, e, soprattutto, per condividere il sapere sentimental/relazionale con altri.

Funzionerà così: voi mi mandate , o mi scrivere su Facebook, facendo al domanda e dicendo come e se volete firmarvi. Dopo di che, io scrivo un post e rispondo, e poi si commenta.

P.S: non aspettatevi che io dia solo risposte!

Se la topa fa "squirt squirt"…

2008 novembre 19

…perchè la tipa della camera a fianco orgasma come un chiwawa allo spiedo?

Se sei in motel e ti stai godendo un pit-stop nel deboscio più totale, può capitare di avere momenti di vero spasso. Sì, perchè quando sei tu ad essere in pista, sei concentrato sulla tua strada verso l’orgasmo ed è più difficile essere distratti. Ma quando si cazzeggia con coccole e scherzetti fumando una sigaretta, è un’altra storia.

Nonostante le camere insonorizzate, c’è chi riesce a infrangere la barriera del suono e regalare agli ospiti delle suites contigue una testimonianza vocale delle proprie performace di sesso lirico. E tu sei lì, a ridere e a chiederti se simili versi – o meglio, latrati – siano umani, se siano simulati, se siano un gioco o una barzelletta, o se siano mostruosamente reali.

Cerchi di indovinare che tipo di donna sia quella dall’altra parte della tappezzeria, se è una puttana, un’amante, una moglie, una donna stressata o una mantenuta nullafacente, se è bella, o brutta, giovane o vecchia, da quanto tempo non scopava e da quanto tempo non veniva… Cerchi di indovinare chi sia il responsabile di tanto ululare, quanto sia dotato, la sua età anagrafica e la sua età wii fit.

E poi inizi a immaginare come godono tutti gli altri, a quelli che lo fanno in silenzio estatico, a quelli che lo fanno in playback, a quelli che urlano come culturisti alle prese con la mutazione genetica dei tricipiti… e quelli che sembrano delle papere da bagno, quelle che emettono solo un rantolo al traguardo, quelli che doppiano un porno mentale, e quelli che ansimano come cani dopo la caccia alla volpe.

E poi cerchi una traccia mnemonica del tuo piacere stereo, e senti il battere ovattato dei bassi, del polso veloce e del respiro concitato, senti una voce roca e lontana, senti un grido di liberazione acuto e appena isterico… ma te lo dimentichi subito, l’ultrasuono canino che è sfuggito dalla camera accanto diventa la cura di questa improvvisa amnesia, e diventa la scusa per ripartire, per riscoprire tutto diverso per l’ennesima volta… E dimenticarlo di nuovo. Ancora, ancora, ancora…

Io AMO i motel. Per tanti motivi e consiglio a tutti di andarci, anche solo per smorzare la routine. Io, se potessi, prenderei una valigia, la riempirei con una montagnola di vestisti spiegazzati, chiuderei la valigia, con i lembi si stoffa svolazzanti, e mi ci trasferirei per un mese per fare l’idromassaggio ogni mattina e scrivere il mio libro. Credo potrei trarne dei buoni spunti.