Vorrei solo potermi addormentare e tenerti ancora dentro di me.
Sapendo che poi mi guarderai dormire fumando una sigaretta.
Sapendo di poter trovare il tuo calore con la mia mano.
Sapendo che sposterai un filo di capelli dal mio viso. Sapendo che io ti accarezzerò in silenzio.
Sapendo che ci sarai ancora la mattina dopo. Sapendo che io non vorrò più andarmene.
Vorrei solo svegliarmi e tenerti ancora dentro di me.
Dopo 1 anno d’amore e circa 9 mesi di gestazione (ho aperto il blog nel marzo 2007), ecco che vedono la luce i 100.000 smutandati.
100.000 persone che sono passate di qui con il cervello di fuori, senza pudore alcuno, o quasi.
Grazie a tutti! <3
Quello che più adoro di Bettie Page è il sorriso, quell’aria ingenua e divertita che traspariva dal suo sguardo, la sua sensualità ironica e fresca, eppure torbida, avvolgente, conturbante.
Di sè, diceva:
I never was the girl next-door.
Aveva 85 anni, la Regina delle Pin-up. Ma io la ricorderò sempre così.
E poi, guardate qui.
“Come e quando è giusto chiedere alla propria ragazza di trasformare il suo modo di vestirsi per appagare il proprio feticismo per scarpe, tacchi alti e calze?”, ovvero:
Consigli pratici per evitare di offendere ma, allo stesso tempo, evitare di soffrire perchè il desiderio ti fa schizzare gli occhi ogni volta che vedi uno stivale in pelle nera con taco 10.
Ciao
Paul
La risposta ai problemi più complessi può essere moto semplice: REGALI.
O almeno, questo è quello che credo possa funzionare, perchè non ho esperienze dirette in merito (non ho esattamente bisogno di farmi pregare).
Credo che in questioni del genere – quando si tratta di esprimere una fantasia e provare a realizzarla – non bisognerebbe cercare di trasformare, di cambiare l’altro, nè tanto meno di censurarsi. Non è un: “voglio che tu diventi così” ma “ti va di provare a fare questo gioco?”. E il regalare accessori – che sia un paio di collant o di tacco 10 – utili al gioco può essere un modo gentile per iniziare la partita. Magari, se credi che lei non sia particolarmente incline al fetish, non sbilanciarti subito con accessori particolarmente estremi, ma lasciala libera di scoprire se la cosa le piace o no, e di far evolvere la fantasia. Non deve sentirsi obbligata. Poi, un regalo, con una bella confezione, inaspettato, fa sempre piacere, e un “vorrei che indossassi questo per me, credo ti starebbe benissimo” fa sempre la sua porca figura (almeno, con me funziona!).
Se poi lei si lascerà convincere e si sentirà particolarmente desiderata in una mise diversa dal solito, potrà trovare la nuova esperienza moolto piacevole… E come prima, più di prima vi amerete.
Nel caso tu decida di seguire il io consiglio, fai molta attenzione ai particolari: la confezione, quando darle il regalo, il biglietto ecc… noi donne ci facciamo caso, e spesso contano molto!
Io venero Chuck Palahniuk come un semidio letterario. Ho letto tutti i suoi libri (tranne Diary). Mi ha fatto scoprire che le storie e il sesso si possono raccontare in maniera diversa da …e lui la prese con veemenza.
… ho iniziato con “Soffocare”, che ha lasciato lettere marchiate a fuoco nella mia vita e nella mia scrittura. Grazie a quel libro posso dire che la mia vita sia cambiata, è stato come se avessero acceso le luci nel cinema e mi fossi trovata in una realtà ben più assurda ed emozionate di quella proiettata sullo schermo.
A ogni nuova uscita mi fiondo in libreria come un dobermann sbavante e idrofobo, azzanno la copertina e rosicchio accuratamente le pagine, spolpando ogni parola. Ma questa volta sono delusa dal mio sverginatore mentale.
La trama di Gang bang (anche se si sarebbe dovuto chiamare Snuff) mi attirava parecchio, con la sua ambientazione pornografia e qualche mistero, sapendo come Chuck scrive il sesso, conoscendo il suo stile scarnificante.
Solo che l’adult only in rosso, sulla copertina, è più pubblicitario che altro. Perchè di hard, questo libro, ha solo il contesto, e, forse, il vocabolario: elementi che però non sono sufficienti per definirlo non un libro a luci rosse, ma un libro duro, critico, shokkante. Di quelli che ti elettrizzano, che ti fanno rivoltare contro la realtà che ti hanno voluto far vedere, con cui ti sei illuso, abbellita solo per coprire polvere e crepe. Non è uno di quei libri che sono la tua seconda possibilità di vivere il mondo.
In Gang bang, non manca la storia, manca il messaggio. O almeno, a me non è arrivato. E se è arrivato, non è rimasto.
Come ho commentato su Sottotomo:
sono contenta di scoprire la sua fallibilità. Di tutti i suoi libri, questo è di sicuro quello che ho apprezzato meno. Ovvio che non si discute sulle sue abilità di scrittore, ma questa volta ho avuto l’impressione che il romanzo fosse “spinto”, forzato, ruotando attorno all’idea della gang-bang e alla struttura narrativa. I personaggi sono piatti, freddi, non coinvolgono, non vivono, e i ritornelli di Chuck che ho tanto amato avevano un retrogusto di sudore e meningi troppo spremute (o forse troppo poco), e di poco cuore, ben lontani da quelli di “Soffocare” o di “Invisible monsters”. Il finale è raffazzonato, le idee più “alla Chuck” dimenticate tra le righe. E’ un libro che ha preso una confezione di viagra per durare 180 pagine, salvo poi venire in meno di 30. Spero abbia preso precauzioni per riservarci un futuro-libro migliore.
P.S: Chuck, I love U cmq
Ritrovato schizzo artistico su lenzuola di motel, color avorio, lavorate a rombi. L’autore è sconosciuto, attendiamo il giudizio critico dell’esperta cameriera dalla reception, con i vestiti indossati a metà.
Attestata la validità dell’opera, la tela viene portata in lavanderia e sostituita con una intatta. O quasi.
L’indomito pittore seriale, o forse, la lavasecco amante dell’arte istantanea, colpisce ancora, con precisione, segnando assi cartesiani gocciolanti e splendenti più del ricamo sintetico. Un’altra opera per l’esposizione di panni sporchi da allestire nella hall. 20 minuti in meno per la nostra nuova creazione e arriva la pagina bianca ripiegata. Nessuna macchia di grasso della macchina stiratrice. Nessun dipinto eiaculatorio. Immacolata. Pronta da sporcare.
Una sindone di lubrificante e sudore. Arte concettuale di saliva e secrezioni vaginali. Capelli strappati a una pecorina e peli pubici raminghi per composizioni naturalistiche. Pop-art profilattica e body-painting allo sperma. Le nostre scopate serigrafate su lenzuola misto cotone e poliestere.
Il nostro patrimonio di beni cul.turali e ogni testimonianza della nostra corrente artistica, saranno annientati come templi di eresie da un’inquisizione di sapone corrosivo e sfregamenti programmati a 90 gradi.
Forse.
Ai posteri, l’ardua sentenza.
Ieri sera, all’uscita di un negozio, mi ferma un tipo.
Mi chiede che tipo di musica ascolto, e – forse perchè sono in buona – gli rispondo. Lui mi dice che è un musicista, mi infila in mano un cd, e aggiunge che sta finanziando il suo disco autoprodotto. Lui sta a Dublino, e lì la sua musica piace un casino. Ma in Italia, si sa, è diverso. Dice che la sua musica è un misto di rock, jazz e musica etnica.
Contrattando sul prezzo ( sono sensibile alla causa degli artisti), però la musica cambia: “lasciati dire che sei molto carina, mi fai davvero molto sesso“.
Non so dire se abbia stonato, ma questa nota ha fatto bene al mio umore.