De trombamicizia

2009 agosto 27

Lo dicevo anch’io, che non ero innamorata. Era un anno fa.

Stavo benissimo così, nella mia condizione di trombamica. Fare sesso solo quando si ha voglia e se non se ne ha voglia dire semplicemente di no, senza rischiare di ferire i sentimenti altrui, e magari andare a fare  quattro chiacchiere davanti a una birra. Ridere. Discutere di cose serie. Andare in giro, e poi ritrovarsi lo stesso a scopare, violentemente, appoggiati al cofano della macchina in un piazzale deserto di periferia. Concretizzare fantasie erotiche in una camera di motel. Amare, godere, giocare. Ma senza avere l’impegno, senza avere responsabilità, legami, rischi e avere, insomma la libertà di godersela come e quando si vuole, prendendosi i vantaggi più superficiali di una relazione. Fare sesso, appunto. Sentirsi desiderata, bella, e avere una spalla su cui piangere e una schiena in cui piantare le unghie. Qualcuno a cui raccontarsi, qualcuno da conoscere. Ma senza pretese.

C’è stato un momento però in cui questa storia, questa trombamicizia, ha iniziato a piacermi così tanto che ho capito che non era tanto il modello di relazione a farmi stare bene, a farmi essere felice, ma la persona con cui l’avevo. Nonostante tutte le scuse su cui mi ero arrampicata fino a quel momento. Nonostante tutti i fattori di fallimento razionalmente analizzati.

E poco importava se era lui troppo grande, o troppo diverso da me, o non assolutamente il mio tipo: senza che potessi accorgermene, senza che potessi fare qualsiasi cosa per impedire che accadesse, mi sono trovata a dire felicemente addio alla mia condizione di single/trombamica, e a dirmi perdutamente sua.

La trombamicizia esiste, e funziona, ma racchiude in sè l’inevitabile instabilità di tutte le forme ibride, perennemente in bilico tra l’evolvere e il degenerare.

Lo dicevo anch’io, che non ero innamorata. Era un anno fa. Prima che corressi il più meraviglioso e terrificante rischio della mia vita, per cambiare tutto e accorgermi di essere felice.

Eclisse

2009 agosto 27

C’è anche la pioggia stanotte, a far sembrare tutto ancora un po’ più triste.

E’ mancata per giorni, in cui l’invocavamo per poterci stringere con più gusto. Ha oscurato il cielo, in questa notte dalle due lune. Ha reso inutile il solleticare del lavaggio strade sui marciapiedi.

Il vento fa sbattere una finestra ingenua nella casa di fronte. Fumo una sigaretta cercando nel cielo, ma non c’è niente da vedere tra i lampi. I tetti sono bagnati, ma non di pianto. E’ il godere lento e sottile, il piacere protratto e straziato nel tempo, arrivato finalmente al suo grido. Delirante. Commosso. Sudato. Un orgasmo finito.

Stringo forte la sigaretta tra le labbra che ancora vibrano sull’eco del tuo ultimo bacio.

Fuori, c’è solo l’acqua che trascina a terra polvere secca e rumori. Dentro, l’umidità fa montare il tuo odore, il nostro odore. Ma i tuoi vestiti non sono più qui, e neanche tu. Questo odore, questo odore di sesso e vetri appannati che mi penetra il naso. Il cervello. La carne.

Sono nuda, di fronte allo specchio che mi contiene tutta. Mi accarezzo. Ma non è la stessa cosa. Mi guardo in faccia, in quella faccia pallida e investita dal sonno che mi ritrovo appiccicata al cranio. Neanche quella è la stessa. E gli occhi, gli occhi non li guardo nemmeno perché sono gli stessi che avevi tu, prima di scomparire dietro alle scale.

Vado a dormire nel mio letto di ragazza, lasciando la vestaglietta giapponese accartocciata ai piedi del letto. Non riesco a dormire e il soffitto non è più bianco come una volta.

Penso. Mi tocco un po’ e sento il caldo che mi ingrossa le vene. Dove sei?

Faccio correre le dita tra le gambe. Sono ancora fradicia, appena scopata e pronta da scopare. Ti penso un po’, e lo stomaco mi si impicca dalla nostalgia. Come se fossi partito. Come se non fossi ancora arrivato.

Gioco di mano

2009 agosto 24

via | Deviantart

via | Deviantart

Dicono di non alzare le mani, che è un gioco da villani.
Ma se poi le abbassi, e ti metti a giocare con quello che hai tra le gambe, ti dicono che è da pervertiti onanisti sfigati.

Ti dicono che questo diletto digitale – che corrisponde al terrificante sostantivo bisex singolare “masturbazione” – faccia venire i peli sulle mani (in realtà, per le donne un tara genetica che le rende molto virtuose, cioè caste, perchè il pelo scimmiesco non è affatto sexy, mentre per gli uomini è un ordinario fatto ormonale) o che renda ciechi (miopi, meglio).
Ti dicono che sono gli uomini ad ammazzarsi di seghe, e che le femminucce non fanno queste cose zozze.

E invece si scopre che lo fanno tutti, che fa tanto bene all’umore, che permette di rilassarsi goduriosamente grazie alle endorfine rilasciate dall’orgasmo e che aiuta a conoscere il proprio corpo, migliorando nel complesso la qualità del sesso che si fa e rendendolo più soddisfacente per entrambi.

E pensare che c’è ancora qualcuno che definisce l’autoerotismo – che è spesso, ma non sempre, masturbazione – un atto egoista! Bugiardi.

Così, giocherellando con il proprio corpo, scopri che ti piacciono gli sfioramenti appena accennati e taglienti o una pressione morbida e costante sulla carne, scopri che se immagini qualcuno che ti scopa in un certo modo vieni più in fretta e senti il tuo utero che si contrae, scopri che se lasci andare la fantasia ti porterà più lontano o più vicino di quanto tu abbia mai immaginato o magari dove non avresti mai voluto arrivare, lì, in quell’angolo scuro e sporco del tuo cuore/mente che non hai mai avuto il coraggio di spolverare. Con questo gioco di mani e qualsiasi cosa vogliano toccare, scopri e impari a godere.

E impari come far godere. Giocherellando con il suo corpo scopri che non c’è un solo modo in cui puoi toccarlo, e che non c’è neanche una sola velocità, ma che il suo cazzo è una macchina dal cambio manuale e che sta a te portalo su di giri, rallentare e accelerare il battito del suo cuore e il suo venire, scoprire che ci sono modi diversi di guidarlo sulle curve, prima di arrivare alla destinazione del piacere. Le tue mani, a cui lui si sta affidando. Le tue mani, che lui ama e che lo stanno amando.

A me piace farlo la mattina, appena sveglia, o la sera, prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo. Mi piace anche di pomeriggio, per consacrare un pomeriggio ozioso di vacanza. Mi piace farlo mentre lui mi guarda, o davanti a uno specchio, mentre sono io a guardarmi, riflessa in un’immagine torbida con gli occhi a mezz’asta e le sensazioni sfuocate. Mi piace farlo insieme e reciprocamente, mettendoci l’uno nelle mani dell’altra.
Mi piace farlo spesso e mi piace farlo bene.

L’unica avvertenza è: ricordarsi di lavare le mani prima di mettersi dei vestiti neri.

Sex in ADV # 43

2009 agosto 23

Questo spot per il sex shop Sara’s Secret è davvero spettacolare!

Warning: video ID not specified!

E se proprio vi siete affezionate al vostro cetriolo, potete sempre trovare un vibratore che ne riproduca le sembianze.

Il ciclo dell’amore #2

2009 agosto 20

A volte la natura è davvero crudele.

Oltre ad aver dotato il genere femminile delle malefiche mestruazioni – che non sarebbero così malefiche se non fossero tanto scomode, dolorose e non ci rendessero un momento simili ad arpie e l’altro bestiole carine e coccolose – questa geniale biologia ha anche deciso di ridere in faccia a molte donne, che si trovano in preda ai più bollenti spiriti proprio quando è più disagevole spegnerli.

A un certo punto, esasperate, bisogna trovare una soluzione: ingoiare il rospo e far finta di niente, ripetendo al desiderio che ti urla in pancia “Non ti sento! Non ti sento!”, considerando anche che molti uomini ti evitano come la sfiga, non è decisamente quella migliore. Rinchiudersi nel primo sgabuzzino a sgrillettarsi in solitudine, o con come unico compagno un vibratore clitorideo da borsetta, dopo un po’ potrebbe risultare noioso e destare sospetti sulle prolungate pause caffè. La soluzione migliore sarebbe quindi trovare qualcuno che ti ami a tal punto da amarti anche quando per fare un viaggio sul Mar Rosso non serve prendere l’aereo.

E visto che fare sesso anche durante il ciclo non è impossibile (di fatto non c’è nulla che lo impedisca, se non il personale senso del pudore), si tratta solo di rendere la cosa piacevole e non un film splatter.

Ovviamente il lui in questione (o la lei) non deve essere sensibile alla vista del sangue. Non che ne siano necessari spargimenti, ma può capitare e, se si vuole fare sesso “tradizionale” (cioè davanti), è sempre consigliabile usare il preservativo, non tanto per “lo schifo”, ma per evitare la trasmissione di malattie: il sangue è sangue.

Se invece si preferisce evitare la zona allarme rosso, bisogna munirsi di: Tampax; qualcosa che si possa sporcare senza rimpianti, salviette umide e un bell’asciugamano scuro.

Fossimo dotate di una sola zona erogena saremmo esseri inferiori, ma visto che ne abbiamo tante, e che fortunatamente dalla schizofrenia percettiva di certi giorni abbiamo anche qualche vantaggio, tanto vale approfittarne: siamo talmente più sensibili dappertutto che potremmo avere un orgasmo clitorideo anche con un’intera confezione di assorbenti tra le gambe. E allora è un gran tripudio di capezzoli turgidi di endorfine e clitoridi ubriachi di felicità.
E se la porta principale è fuori servizio, tanto meglio. E’ l’occasione giusta per trovare nuove vie d’accesso al piacere. Di solito la porta sul retro è anche molto più disponibile, come se si sentisse lusingata per avere tante attenzioni, tanto che la serratura potrebbe anche iniziare a sorridere.

Enjoy

Loving Spain

2009 agosto 10
La spiaggia di Marbella a Barcellona

La spiaggia di Marbella a Barcellona

Il bello della Spagna è che la gente va in spiaggia nuda.

Me ne sono accorta appena messo piede nella spiaggia di Marbella, a Barcellona.
Il bello è che non c’è traccia di discriminanti strisce rosse o cartelli con su scritto Attenzione attenzione: gente perversa e nuda! a identificare la zona nudista. Perchè in realtà non c’è nessuna “zona nudista”: semplicemente, la gente sta in spiaggia come le pare.

Così, è nella norma vedere persone munite di triangolini di stoffa vicino ad abbronzati integralissimi. E nessuno dice nulla. Nessuna morbosità, nessuna occhiata malevola: al massimo un po’ di sorpresa, al massimo qualche sguardo curioso, per esplorare se è vero che siamo fatti tutti uguali e scoprire che ovviamente non lo siamo, ma senza esibizionismo. Senza il vizio italico di farsi ammirare, di voler cercare le proprie conferme nell’approvazione altrui e soprattutto, eliminando il concetto del “me lo posso permettere”. Semplicemente, era naturale.

Io a Marbella

Io a Marbella

Inutile dire che in 15 giorni di vacanza non mi sono messa il pezzo sopra del bikini neanche una volta.

Mentre affondavo i piedi nella sabbia infatti mi sono accorta che non c’è neanche una tendenza generale per quel che riguarda il taglio del pelo tra le nudiste: c’è chi preferisce la morbidezza del pelo lungo allo stato brado, chi la sottile linea scura e chi il modello skin. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, e lo stesso vale per l’altro sesso, che sfilava con modelli di tutte le taglie e dimensioni, per tutti i gusti e per tutte le età.

Infatti era più che normale vedere nuda in spiaggia anche gente che di estati deve averne viste molte. Ed ecco affondato un altro tabù, che terrorizza generazione ed esalta il marketing dell’antirughe: la vecchiaia.

Per non parlare di come a Barcellona nessuno si meravigli o tanto meno si schifi di due ragazzi – e sottolineo “i” - che si baciano o si tengono per mano. E mi è venuto davvero da pensare a quanto siamo chiusi e stupidamente bigotti in Italia, a quanto delle regole sociali ridicole e morali ancora più stupide impediscano alle persone di vivere serenamente. Perchè non amano il sesso giusto, perchè non vanno nei locali giusti, perchè non hanno la macchina giusta o la fidanzata da spot. Perchè non sono read more…

Sex in ADV # 42

2009 agosto 5

Per il famoso coadiuvante dell’orgasmo femminile gel O di Durex

Durex “O”: The Power of pleasure

gel stimolante per l’orgasmo femminile

Vibratore per uomini

2009 luglio 30
Stimolatore prostatico Aneros

Stimolatore prostatico Aneros

Leggevo qui che metà degli americani U.S.A. un vibratore maschile, nella maggior parte dei casi per la stimolazione per retrovie della prostata, che provoca orgasmi molto intensi e schizzi da 18enne.

Nulla di male, anche se credo che la maggior parte degli uomini se la menerebbe ad ammetterlo in forma non anonima, il che vorrebbe dire che con tutta probabilità il tabù dei sex toys per uomini e il luogo comune discriminante e ingiusto uomo che si masturba = sfigato (se ne parlava in un post su pinkblog) non è ancora stato superato e che per una metà che dichiara di usare sex toys per il proprio piacere personale, ce n’è un altro quarto che non lo fa, o che usa cetrioli e maionese in tubetti invece di giochini sofisticati. Figuriamoci in Italia.

Ma.

  • Non è detto che i sex toys siano usati esclusivamente per masturbazioni solitarie.
  • Non è detto che per stimolare la prostata ci voglia per forza un sex toy visto che la natura ci ha dotatati non di 2, ma di ben 10 dita.
  • Non è detto che un uomo, per masturbarsi con un sex toy , debba per forza usare uno stimolatore prostatico, vibrante o non.

Maschietti, aveve mai provato a sfiorarvi il frenulo con un banale vibratore per donne? Ecco.

Chiuso per ferie

2009 luglio 15
di Sophieboop

Mi prendo una (meritata) pausa.

Oggi sciopero!

2009 luglio 14
di Sophieboop

Per aderire all’appello di Diritto alla Rete contro il ddl Alfano che imbavaglia la Internet italiana: Diritto alla rete. Per altre info si veda anche qui.