Sesso senza amore?
Ok, lo dico. Io non ci credo più, al sesso senza amore.
Sinceramente. E forse dovrebbero smettere di crederci tutti.
Non lo dico per fare la convertita al sesso di clausura sentimentale, non lo dico perchè sono contraria a una sana scopata disimpegnata e neanche perchè mi sono rincoglionita il cervello di storielline romantiche impregnate di diabete.
Lo dico per esperienza diretta. Perchè ogni volta che ho scopato con qualcuno senza amare, stando semplicemente lì, con le gambe più o meno aperte in una qualche posizione plastica a gemere per stantuffamenti industrializzati e a sentirmi riempita come un barattolo di colla, non è che mi sia piaciuto poi così tanto. Probabilmente, non sono neanche venuta. O se sono venuta, non me lo ricordo, il che significa che forse non ne valeva la pena.
Perchè ogni volta che ho amato scopare, che ho amato mischiarmi al piacere, alla fantasia, ai sapori, agli odori, alle mani, alla carne, allo sperma e al sudore, ogni volta che ho amato me stessa e la persona con cui stavo facendo questo amore e ogni singola volta che ho amato creare e condividere quel momento di lussuria fino a perdermici dentro, una cicatrice da accarezzare si è incisa nella mia memoria.
Ogni volta è la prima volta, anche se è da tutta la vita. Ogni volta che ho donato tutta me stessa, senza ritegno, senza pudore e ho amato anche solo per i pochi minuti di una sveltina con un semi-sconosciuto, l’orgasmo è arrivato. L’orgasmo era dall’inizio alla fine. L’orgasmo era prima e dopo.
E tutto questo non ha niente a che fare con l’essere innamorati e fare sesso innamorato, innamorato-estremo, innamorato-feticista e innamorato-perverso. Tutto questo non ha a che fare con chi si ama. Anzi, dopo che una storia dura nonostante il logorio del tempo, forse, è ancora più difficile amarsi ogni volta.
Dopotutto, per una botta e via può essere più facile dare il massimo, mantenere la concentrazione hic et nunc ed essere inseriti nel curriculum delle buone scopate. Tutt’altra cosa è impegnarsi nel lungo periodo, nella maratona della quotidianità. Bruciare di desiderio, continuare a nascere e morire in ogni istante come se quel presente fosse l’unico tempo possibile ed essere anche sinceri fino alla crudeltà, piuttosto che arrendersi a fare sesso solo per timbrare il cartellino, solo perchè lo fanno tutti, solo perchè lo fanno tutte le coppie. Anche se fosse solo per una notte. Anche se fosse con una persona qualsiasi.
Non è facile, ma fare sesso così, senza voglia, è solo noioso. Non c’è nulla di erotico, nulla di eccitante, nulla di vivo.
Fare sesso così, senza amore, è un’anestesia al cuore.
Una persona molto saggia mi raccontava una volta che ci sono tre modi di fare sesso:
Classe C (non c’entra con la macchina): usando il corpo, meccanicamente, sfruttando una piccola scintilla per l’erezione e poi cominciando la ginnastica oppure umettandosi il minimo e tenendo aperte le gambe. Solitamente è parecchio deludente.
Classe B – unendo al corpo il cervello, anzi, sottomettendolo a questo. Le scintille sono sparate da più parti, scoppiano per la fantasia, la trasgessione, la passione, la lussuria (ogni scusa è buona), si può fare da soli o in compagnia, con la carne o con i giocattoli e anche quando non porta da nessuna parte regala il benessere tipico del SESSO (le maiuscole sono per rispetto).
Classe A – ai due ingredienti di cui sopra si aggiunge il sentimento e allora diventa un’esperienza unica per ciascuno a suo modo. Tanto che parlarne non è neppure necessario. Guai però a lasciare fuori da questo terzetto il cervello. Sentimento e corpo da soli seminano tristezza.
Hai ragione infatti sono parecchie persone a sostenere che il vero organo sessuale sia il cervello e non il pisello o la patata del caso.
Personalmente, il sesso di classe A si inizia a fare ben prima e si finisce di fare ben dopo l’unione dei corpi.
Grazie per il prezioso commento
So*
Una scopata un su e via credo sia un’eperienza piacevole, ma fare l’amore con una persona che si ama, con cui c’è profonda intimità e complicità è tutt’altro pianeta, tutt’altra esperienza, è esaltante e mistico
ok, diciamo come stanno le cose veramente
e’ molto probabile che per un uomo sia un’esperienza piacevole e per una donna sia un’esperienza e basta
So*
Io penso che non sia questione di uomini o di donne, ma di persone. Ho conosciuto donne che non avevano problemi a fare sesso disimpegnato, con notevole piacere (secondo loro). Sesso fine a se stesso, quello che chiamo “ginnastica da camera”.
Dicevano che non ci trovavano molta differenza da quello impegnato, ma mi viene da pensare che forse non avevano mai realmente provato qualcosa di più.
Dopotutto spesso si riceve meno di quello che si da, e se si da poco che vuoi ricevere? (verrebbe da dire “Ricevi un cazzo!” In tutti i sensi… )
Ho anche conosciuto uomini a cui il sesso fine a se stesso interessava poco, la cosa mi ha fatto piacere perchè mi sono sentito meno solo.
Come giustamente dici tu, il sesso senza amore è un qualcosa di finalizzato al piacere fisico finale, ognuno dei due prende, cerca il proprio orgasmo. Una volta raggiunto, la cosa finisce lì. Il piacere intenso dura giusto quell’attimo.
Fare l’amore secondo me è un dare reciproco, si da’ per il piacere di dare, per il piacere di vedere il piacere dell’altra persona. Il piacere inizia con la prima carezza, l’orgasmo è solo uno dei tanti momenti, dato che non essendo un obiettivo da raggiungere, una volta che arriva si può andare avanti continuando a darsi attenzioni.
Per fare l’amore occorre connettere il cervello, che si collegherà al basso ventre, ma la strada che li collega passa per il cuore. Se tutto si collega, fare l’amore diventa un momento mistico, una sorpresa che si rinnova ogni volta che lo si fa.
Io al sesso senza amore non ci ho mai creduto, ho provato a praticarlo dato che tutti dicevano “è facile ed è divertente”. Ci ho provato, ho smesso… non fa per me.
Non mi interessano le storie senza storia.
Benvenuta nel club.
Ehehe mi sa che nel club ci sono già da un po’ di tempo. Condivido perfettamente quello che dici, ma aggiungo una cosa: magari il fine del sesso ginnastica fosse l’orgasmo! Almeno sarebbe qualcosa di animalesco, e anche questo ci sta, è normale, è naturale. Ma ho l’impressione che il motivo per cui “la gente” fà sesso senza amore – che ripeto, non vuol dire che per fare del buon sesso bisogna essere innamorati nel senso classico del termine – sia non il raggiungimento del piacere, scaricare le tensioni o che altro, ma il raggiungimento di uno status symbol. Per poter dire: “Io ho scopato. Romanzo post-coitale”. Ed è chiaro come di questo non resti più o meno nulla, se non la confezione di un soprammobile riciclato a Natale. A questo punto, preferisco amarmi da sola e avere anche la garanzia dell’orgasmo assicurato e dei nervi sciolti e di una bella dormita.
So*
Certo che se si fa sesso solo per poter dire di averlo fatto, meglio una bella sega che una brutta scopata. Non posso che essere concorde.
Credo che da questo sia derivata la serie di motivi che fanno preferire un cetriolo ad un uomo, facilmente reperibile su internet…
Beh, adesso farò l’avvocato del diavolo, ma credo che questo sia anche il motivo per cui alcuni uomini preferisco una torta di mele a una donna. e non serve neanche andare in rete: ci sono quelle pronte da cuocere al supermercato.
So*
Ciao Sophie, guardavo la classifica dei post di wordpress ed è saltato fuori il tuo blog dal titolo piuttosto allettante. Naturalmente non ho potuto fare a meno di ficcanasare
Condivido in pieno il tuo pensiero sul sesso senza amore, che personalmente chiamo “a sfregio”: non ti diverte e non vedi l’ora che finisca. E si, lo si fa solo per dire di averlo fatto.
Però, credo che alla fine il sesso di “classe B” citato da noluogo sia la forma migliore. Probabilmente è solo una mia percezione temporanea a farmelo dire, ma credo che il sentimento sia un’arma a doppio taglio.
Ad esempio, se tieni molto al/la partner che ancora non conosci completamente può farti provare paura; oppure con una che conosci troppo bene puoi provare noia dovuta all’abitudine.
Si, credo che fare sesso con una persona per cui ancora non provi niente (quindi non ti importa di come finirà) ma che ti piace, ti interessa, ti stimola (non solo fisicamente) la trovo, forse al momento, la forma più appagante.
Ciao!
Sicuramente è entusiasmante e sorprendente, ma io continuo a preferire quello di classe A. Sono una schifosa romantica.
So*
Meno male che leggo queste cose che mi fanno sentire più normale. Io ci ho provato diverse volte a fare sesso senza amore ma vuoi per timidezza, vuoi perchè sono introverso, o vuoi perchè forse ho dei problemi ho sempre fatto cilecca! Forse non ero abbastanza coinvolto in quel dato momento… La realtà è che ho tentato di farlo stupidamente per moda, perchè è considerato normale quello che fa sesso con una semi-sconosciuta, non dico più neanche figo perchè figo avrebbe una connnotazione più straordinaria, e invece niente di più ordinario che trombarsi l’insicura di turno, quella che non ama più il suo partner, quella che ti vuol far da crocerossina ecc… Il vero anormale sono io!
Eh, ce ne fossero altri di anormali!
E hai colto in pieno il senso di questo post: fare sesso “per moda”, a me, non dà alcuna soddisfazione
So*
Tante volte ho invidiato chi dice che riesce a fare “sesso fine a se stesso”, solo fisico. Avrei voluto farlo anch’io, ma non ci sono mai riuscita, o forse non ho mai voluto rinunciare al gusto di perdermi nel desiderio struggente di scopare ed essere scopata prima, e durante, nella testa.
Condivido in pieno il compenetrarsi dei corpi è anche fusione delle menti
So*
Eh, tema complesso, quello del sesso fine a se stesso..
Probabilmente in effetti non esiste per nessuno, ma non è neanche vero che il sesso possa generare unicamente soddisfazione sessual/amorosa. O meglio, questo è un risultato che si ottiene nel tempo, quanto si matura nella mente e nello spirito, e ci si toglie di dosso tutti i condizionamenti sociali.
In realtà, i condizionamenti sociali sono spesso presenti, e quindi si può fare sesso senza amore, ma provare forte soddisfazione perchè si appagano altri bisogni emotivi:
1) Appartenenza ad un gruppo: l’ adolescente vergine fa sesso per far parte del club “sverginati/sverginate”
2) Dominio: si fa sesso per sentirsi pastori di un gruppo di pecore/pecoroni
3) Vanità: si cercano complimenti sul proprio aspetto, passionalità, focosità, abilità (chi l’ ha detto che bisogna sempre venire?)
4) Ripicca: si è stati traditi e si vuole render pan per focaccia e riaffermare la propria indipendenza
5) (mi manca un termine appropriato): si nota una persona interessante, e non ci arrende all’ evidenza che questa persona possa non volerci e quindi si insiste finchè non cede
qualcuno vuole allungare la lista?
E’ proprio perchè ci sono questi condizionamenti sociali che ho scritto questo post. E vivere il sesso anche in questo modo, a volte sembra quasi inevitabile per arrivare alla consapevolezza di cui parli, anche se alcune componenti, come la vanità “sessuale” viene appagata anche dal sesso “amoroso” e non c’è assolutamnte nulla di male… Ma il punto è, quanto riusciamo a capire? Quanto ci mettiamo per arrivare alla consapevolezza di cosa ci fa stare bene davvero? Quante “cazzate” dobbiamo fare, quante sofferenze dobbiamo passare o infliggere?
So*
Mi viene da dire questa minkiata matematica:
Direi che la distribuzione delle cazzate, sofferenze subite e/o inflitte ha una distribuzione temporale come un ramo di iperbole.
Quindi infinite, ma di entità sempre minore
mmmm sinceramente la vita mi sembra un po’ poco lineare per essere un’iperbole… sembra più… lo scarabocchio di un pazzo.
So*
Amare senza esser amato, è come lavarsi il culo senza aver cagato.
LOL!
So*