Intimità violate
Continuo a pensare alle ragazze che lavorano sopra casa mia. Fanno le puttane. Per l’esattezza credo siano transessuali, anche se non so se siano completamente operate.
Spesso incrocio i loro clienti uscendo o entrando nel portone. Incrocio il loro sguardo quasi senza volere. E un secondo dopo mi accorgo che io sono incappata in un segreto che quegli uomini probabilmente non hanno mai rivelato alle loro mogli, o al loro migliore amico e che forse faticano ad accettare persino loro stessi. E sono sicura che molti di loro ne abbiano, di mogli e di amici. Molti di loro magari sono divorziati, scapoli rassegnati o impenitenti che pagano per fare sesso, del sesso speciale magari. E io, io li guardo in faccia più per una strana coincidenza logistica tra miei occhi e i loro, io sto scippando i loro desideri, le loro fantasie, le loro necessità, frugandole in un angolo buio della mia mente come se fossero portafogli scuciti.
Non è giusto, semplicemente perchè loro non hanno scelto di dirlo proprio a me. Non mi hanno mai confidato “sai, a me piace la sorpresa” o “ho bisogno di scopare” o “di amare”.
Non è giusto e basta perchè è la loro intimità e io, con quell’unico sguardo, l’ho violata.
Forse è per questo che non ricordo neanche una faccia.
Che tristezza ste cose
Eh sì, un po’ sì
So*