Letto che vai, sesso che trovi

2009 Aprile 8
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by Sophieboop

Se potessi scegliere un posto dove vorrei trovarmi in questo momento sarebbe sicuramente una camera del mio motel preferito. Con un bel lettone king size, il riscaldamento a palla e 4 pareti insonorizzate tra cui urlare. Nessun pensiero da brava massaia per riordinare la stanza post coitum, flaconcini monodose per 2 e film porno gratis 24/24. In più, bagno in marmo: se scegliamo la vasca doppia vuol dire giochetti con il vibratore waterproof e relax, se scegliamo la doccia è il festival dello schizzo.

Non vorrei molto. Solo andare lì, e riuscire ad abbandonare ogni granitico pensiero al di là della tende e della porta con serratura magnetica. Trovare un po’ di leggerezza saltando sul letto, sgranocchiando Cipster comprate all’Autogrill e scopando come ricci realizzando ogni fantasia suggerita dalla location.

Oggi riflettevo proprio sul fatto che luoghi diversi risveglino un erotismo diverso.

Ad esempio, andare in motel mi fa sentire un po’ una puttana di lusso, sempre ubriaca di champagne e pronta a soddisfare ogni perversione senza pensarci due volte. Andare in motel mi dà l’idea che sia ogni istante sia un’avventura da divorare fino all’ultimo granello di energie, assaporando oziosamente ogni voglia lasciva, lasciando che il succo di quel godere mi coli dall’angolo della bocca fino al capezzolo.
C’è quel cordone che tiene insieme le tende che mi fa proprio deiderare di essere legata stretta. Il tavolino e la testiera del letto mi fanno venire voglia di posizioni ad angolo retto, frasi sconce e un mano che mi afferra saldamente i capelli da dietro. Lo specchio gigante davanti al letto mi ispira momenti di voyerismo e il lavandino di marmo verde per rapide incursioni durante il lavaggio dei denti.
Quando sono in motel mi sento una troia spericolata e appassionata che vuole stupire, provare, essere dominata, e anche dominare, se gentilmente richiesto. Quando sono in quella stanza con i soffitti alti e le lenzuola nuove ogni 4 ore, io mi sento frizzante di leggerezza ed entusiamo. Io mi sento libera.

Se sono in quello che chiamo “il mio piede a terra” (un piccolo studio dotato di bagno e divano letto molto comodo) invece, ho pensieri erotici che si avvicinano molto a quello che definirei un romanticismo “povero”. Stare insieme nonostante tutti i casini, riposare abbracciati, coccolarsi passando le dita tra i capelli e giocare a “ti rubo tutta la coperta”. E fare l’amore vuol dire soprattutto “ci sono, sono qui per te. Voglio esserci, voglio essere con te e dentro di te“.
Il pavimento è talmente freddo che mettere anche solo un alluce fuori dalle coperte equivale a mordere un limone acerbo. Le doghe del divano letto cigolano un po’, che quasi piangono, come fossero i singhiozzi degli ingranaggi di due cuore ammaccati. Lo spazio è talmente poco e spoglio che viene solo voglia di stare il più vicino possibile sentendo i respiri affannosi che si scontrano e ti rimbalzano in faccia. Stare nel “mio piede a terra” mi fa venire voglia di dire tutto con i baci e con gli sguardi. Mi fa venire voglia di ascoltare il silenzio.

Se sono a casa dei miei invece mi viene di fare la ragazzina troieggiante e di infrattarmi nel mio letto soppalcato a scopare, cercando di far godere Lui il più possibile. Oppure, se sono a casa da sola e fa abbastanza caldo da tenere le finestre aperte, mi piace girare nuda per casa sgranocchiando carote, o farmi direttamente scopare appoggiando le tette sui geranei, con il culo nudo dentro la camera, e tutti protrebbero tranquillamente sostenere di aver visto il mio Lui che mi abbracciava teneramente.

Andare al ristorante invece mi fa venire voglia di sfilarmi la scarpa e, se la tovaglia è abbastanza lunga, iniziare a massaggiargli cazzo posando il piede sopra la patta. Di solito poi mi viene anche voglia di sentire un sussurro che mi sussurri eccitata “andiamo in bagno” e farlo lì, arruffandomi i capelli in pochi minuti di frenetico piacere che esplodono in un orgasmo mentre la gente, nella sala accanto, continua a gustarsi il suo piatto del giorno.

Anche in macchina di solito mi viene voglia di godere senza fermarmi davanti a un semaforo rosso o a un divieto d’accesso, facendo violentemente sesso sfilando i vestiti solo a metà e incastrandosi come valige il giorno dell’esodo estivo.

Insomma, ogni posto - non solo la camera da letto - ha il suo perchè. L’importante è trovare quale.

Credo che data la stagione sia giunta anche l’ora di inaugurare la macchina nuova.

3 Responses leave one →
  1. 2009 Aprile 9
    My B Side permalink

    Ahahahaha grandioso ! :D

  2. 2009 Aprile 9

    Grazie!!! finalmente sei tornato sul mio blog! E’ da tanto che non ci si “vede”
    So*

  3. 2009 Aprile 10
    Cristiana permalink

    Spero solo che tu non abbia una Smart, son certi dolori…

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