…metteva l’amore sopra ogni cosa.
Avevo un body sintetico di quelli che si usavano al corso di danza, un paio di autoreggenti a rete rossa e un pezzo di stoffa elasticizzato, che forse era un top, come minigonna. Avevo 10 anni quando con una mia amica mi sono travestita da puttana. Ho ancora la foto.
Ero davvero una bimba bizzarra. Sì, una bimba, perchè a 10 anni si è bambine, e si fanno con estrema leggerezza cose che turberebbero chiunque. Oggi, ripensandoci, questo episodio dà da riflettere anche a me.
Avevo sempre avuto un certo amore per i travestimenti, da principessa, strega, da Robin Hood, da Bambi… quello della “lucciola” per me era, allora, solo un altro costume. Ma quello della prostituta, è un clichè reiterato della mia vita.
Sono cresciuta stimando figure come quelle della geisha, che non vede sesso ma piacere, inclusi arte e intrattenimento, e in coppia, quando sono innamorata, ho la tendenza, in alcune situazioni, ad assumere atteggiamenti totalmente votati al compiacere in qualsiasi modo il partner. Perchè voglio che si senta completamente amato. Perchè sono un’amante devota e dedita a Lui, al sentimento che nutro nei suoi confronti.
E quando in un articolo leggo frasi come “[...] vengono da me per raccontarmi dei loro problemi familiari, della consorte che ha sempre il mal di testa. Qui si liberano in modo sereno [...]” e “[...] attorno a me c’è solo amore”, non posso pensare che prostituirsi (volontariamente) sia un atto riprovevole. Come Bocca di Rosa, vera missionaria, che lo faceva per passione. Come Maria in 11 minuti di Coelho. Perchè sono donne che amano, amano il sesso e amano profondamente l’essere che hanno di fronte, in quanto umano.
Ci sono stati momenti in cui sono riuscita a fare l’amore con una persona senza esserne innamorata. Perchè in quel momento amavo il suo essere umano, e facevo, e facevamo, entrambi qualcosa per il nostro benessere, l’uno per il benessere e il godimento dell’altro. E questo senza alcun tipo di coinvolgimento romantico. Solo rispetto, desiderio e disponibilità nei confronti di una sensazione rara e a volte difficile da accettare, un amore diffuso, libero e indiscriminato.
Questo vuol dire avere un cuore grande. E questo modo di amare gli altri è un atto nobile, puro. Perchè il sesso è santo, è energia, ha il potere di redimere, di purificare e di liberare.
Se la prostituzione, che esisterà sempre, non fosse “vendita del proprio corpo” o di una prestazione sessuale, ma una “giusta retribuzione in cambio del proprio amore per gli altri”, o “una prestazione professionale dedicata al benessere altrui“, non ci sarebbe vergogna nel frequentare un’amante retribuita/o, e, forse, vivremmo in un mondo più felice, meno frustrato, con più sorrisi e meno rughe.
Cosa si può trovare di sbagliato in questo tipo di amore? Il denaro? O la non discriminazione sentimentale? O semplicemente che è terribilmente difficile amare chiunque?
E’ amore sacro, altro che amor profano.
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“Se la prostituzione, che esisterà sempre, non fosse “vendita del proprio corpo” o di una prestazione sessuale, ma una “giusta retribuzione in cambio del proprio amore per gli altri”, o “una prestazione professionale dedicata al benessere altrui“, non ci sarebbe vergogna nel frequentare un’amante retribuita/o, e, forse, vivremmo in un mondo più felice, meno frustrato, con più sorrisi e meno rughe.”
Splendido, davvero… non le solite cavolate…una “analisi” arguta e interessante…
Grazie sono contenta che altre persone condividano questo punto di vista. Credo potrebbe migliorare le condizioni di vita sia di chi lavora, sia di chi gode, in tutti i sensi, del “servizio”.
So*
Francamente, in base alla mia espeirenza, ciò che tu dici del fare l’amore, quella voglia incondizionata e disinteressata di darsi anche al di là del fatto che tra i due partner ci sia un sentimento d’amore, è qualcosa di rarissimo da trovarsi… rarissimo. Se sei una ragazza che vive intensamente per il tuo lui (e attravrso lui anche per te) ti dico che sei una delle pochissime a farlo e aggiungo beato lui.
Non credo che ciò che rende riprovevole la prestazione della prostituta sia il denaro, se così fosse sarebbe riprovevole anche il lavoro dello psicologo che si fa pagare per quello che un amico disinteressatamente fa: ti ascolta. Perché in un certo senso lo psicologo ti vende amicizia. E pure potrebbe sembrare riprovevole che un dottore si faccia pagare per salvarti la vita, se io mi tuffo e aiuto qualcuno che sta annegando, mica gli presento il conto dopo.
Si trova riprovevole il lavoro della prostituta per questioni morali, culturali ecc. quello che lei offre non è che una delle tante forme d’amore, ma bisogna anche dire che non sempre è amore e non sempre c’è la voglia di darsi e far sentire speciale qualcuno e conoscerlo.
“Si trova riprovevole il lavoro della prostituta per questioni morali, culturali ecc. quello che lei offre non è che una delle tante forme d’amore, ma bisogna anche dire che non sempre è amore e non sempre c’è la voglia di darsi e far sentire speciale qualcuno e conoscerlo.”
E’ vero, verissimo quello che dici, ma forse, quello che di cui parlo io, è un prodotto che non hanno ancora commercializzato, o inventato. Una via di mezzo tra la terapista personale e la missionaria misticheggiante.
So*
Hai ragione, come lavoro forse non c’è, però qualche ragazza così in giro c’è… il santo Graal dell’amore
hihhi…ogni tanto sento il mistico richiamo…un voto d’amore…
So*
[...] segnalare un notevole articolo di Sophieboop che troverete a questo indirizzo in cui si cerca di dare un nuovo significato al termine prostituzione. Personalmente, e lo sapete [...]
“…forse, vivremmo in un mondo più felice, meno frustrato, con più sorrisi e meno rughe.”
VERO. Svuotare la mente e riempire l’anima.
So*