Misex # Porn to be wild
2008 Ottobre 3
Breve cronaca delle mie avventurose sconce scorribande al MiSex.
Inizio dicendo che essere lì, per me, è stato come essere nel Paese del Balocchi (vibranti o di forma fallica, ovvio). Avevo gli occhi che luccicavano, e saltellavo qua e là sui miei soliti, ormai inseparabili, platform tacco 12 di vernice nera. Ero emozionata. E questo non perchè io sia un’infoiata irrecuperabile, ma perchè sono patologicamente curiosa. Soprattutto riguardo il sesso, soprattutto riguardo al capire e osservare le varie e diverse manifestazioni della sessualità.
- Appena arrivata, alla cassa per ritirare i miei accrediti (i primi da blogger ) riconosco la ragazza che avevo chiamato per prima con un banconota di dollari falsi, nella memorabile serata allo Striptease.
- ho guardato un po’ di spettacoli, rimanendo come sempre assolutamente estasiata/inebetita dalla sensualità e dalla bravura con cui si muovono quelle donne. Provo un po’ di invidia, penso un vorrei e mi lustro gli occhi. In particolare, c’era Spiderman ed era una donna, assomigliava a Valentina di Crepax, e ballava da Dio. Altro che supereroi.
- Ho visto un sacco di tette antigravità, vere e finte
- Ho fatto 4 chiacchiere con Alessia Donati, una che nel porno è entrata da poco, per curiosità e quasi per vocazione. Avrei voluto chiacchierarci di più, visto che eravamo d’accordo su un po’ di argomenti, come l’ipocrisia verso il porno, la pornografia secondo le donne e nella coppia. Non ho mai capito perchè esistono donne che si incazzano e il loro Lui si guarda un porno. In due è meglio, no? O anche da sole/i C’è anche chi ritiene triste guardare i porno per prendere spunti. Io, se capita, lo trovo utile e divertente. Tanto non si smette mai di imparare, e tra le lenzuola (o in qualsiasi altro posto) c’è spazio per infinite fantasie. Al massimo le salvo in Bozze, e poi le pubblico.
- Ho visto una mostra di autoscatti erotici femminili. 2 scatti a ragazza, faccia/patatina. Mi sembra di aver notato qualche somiglianza nella messa in piega.
- Ho scoperto un sexy shop vicino a casa di cui ignoravo l’esistenza
- Sono entrata nella darkroom, bypassando bellamente la fila di uomini in attesa, in virtù del fatto che sono donna, e che non capita spesso di vedere una donna che va a vedere un’altra donna che balla nuda in uno stanzino buio. L’ho guardata. L’ho toccata. E ho risentito lo stesso tremito della serata allo stip club. Per qualche minuto mi è sembrato di non avere neanche le tette. Purtroppo l’esperienza non è stata esaltante come allo Striptease, perchè la ragazza era un po’ scazzata, o forse solo stanca, tanto che il buttafuori mi ha consigliato di passare più tardi, perchè lo spettacolo non era stato un granchè. Una specie di spogliatio precox.
- La cosa che però mi ha deluso di più della darkroom, è stato che mi aspettavo qualcosa di diverso. Una stanza buia, dove incontrare mani sconosciute. Non avrei fatto nulla di che, ma adoro ribadire l’importanza del tatto come senso sessuale. Toccare senza vedere, mi dà la sensazione di un’infinita libertà percettiva, di un abbandono totale al brivido umido dell’eccitazione. Volevo solo capire cosa si provava, ad essere toccati dal buio, quello vero, quello dell’abbandono, dell’ignoranza mentale e della lucidità sensoriale. Volevo solo lasciarmi andare.
- Sono stata nell’Area Pervert, dove sono stata messa alla gogna, sculacciata, frustata. Credo che Sergio – aituoipiedi.com, il responsabile dell’area, si sia stupito della facilità con cui ho detto “sì”. Non so dire se sia stata una cosa eccitante, visto che, personalmente, credo che una sculacciata richieda più intimità di una scopata. Deve esserci amore, desiderio: vero, profondo, ancestrale…è scopare il cervello di una persona, prima del corpo, con una connessione mentale talmente intima da risultare perversa. Nuda. Piacevolmente imbarazzante. E invece, forse il fatto di essere guardata da tante persone “estranee” alla mia esperienza, ha un po’ spezzato l’atmosfera, già difficile da creare, adatta al BDSM. La cosa peggiore, è che su questo mondo, su questo modo di vivere la propria sessualità, che può anche essere uno dei modi di una persona, ci siano tanti luoghi comuni (che percepivo durante la performance), e che tanta gente consideri il BDSM una specie di circo, popolato da pagliacci e fenomeni da baraccone, da esemplari di minacciosa diversità e di perversione (nel senso negativo del termine), dove regnano il disprezzo e dolore, impartito o subito, quando invece, molto spesso, è tutto il contrario.
Anche al MiSex ho scoperto qualcosa di nuovo su di me, sul sesso, e sugli altri.
Mi chiedo solo, quando saremo davvero LIBERI.
ottimo post… un cicin di retorica, ma visto gli argomenti non guasta..
vai SO!
Grazie! Però dimmin dov’è la retorica bastarda che la voglio sterminareeeeeeeeeeeeeeee!
So*
però…ti svegli presto! io pensavo che le rose come te si alzassero almeno a mezzogiorno…
cito: “La cosa peggiore, è che su questo mondo, su questo modo di vivere la propria sessualità, che può anche essere uno dei modi di una persona, ci siano tanti luoghi comuni”
appunto.
)
ma non era grave…
kix
…
credo mai.
un bacione
eh…mi alzo presto sì! lavoro!
sarà retorico, ma è vero…forse, per sottolineare la retorica ammuffita della cosa, va bene proprio un “luogo comune”
Bacibaci
So*
Se in una conversazione, che è equiparabile a ciò che si scrive in un blog (nel senso che in un post come questo ciò che conta è comunicare) riuscissimo a eliminare qualsiasi riferimento a stereotipi o non ci fosse quella piccola patina di retorica, probabilmente saremmo dei meravigliosi saggi. Ora, dato che siamo semplicemente persone che comunicano, e in questo blog lo si fa comunque in modo intelligente, credo che si possa anche superficialmente scivolare in qualche accento retorico, senza per questo doversi scusare o sentirsi degli idioti. Poi si sa, a parlare con Sartre o Kierkegaard viene sempre il complesso di inferiorità. Se però si considera che Sartre è in parte (buona parte) derivazione di Kierkegaard e che il buon Kierkegaard è derivazione diretta della sua formazione Biblica quindi, banalizzando, potremmo dire che non inventano nulla di nuovo, ma rielaborano, ecco che passa il complesso di inferiorità.
Insomma, un Misex tra alti e bassi-luci ed ombre, momenti belli e momenti meno belli, è normale. Per il BDSM dipende da come uno lo vive, e se non ho capito male per te conta soprattutto entrare in connessione con il “compagno/a di giochi” quindi deve esserci una certa intimità e un certo feeling, cosa che non si riesce ad ottenere di sfuggita al Misex. Per me però, ciò che hai vissuto, rappresenta comunque un bagaglio di ricordi-esperienze che uno accumula e poi tira fuori al momento giusto: scopando o scrivendo. Che cazzo di retorico sono, non ci posso fare niente
La ballerina “scazzata” credo sia una delusione enorme perché, il non velato fastidio di lei, non fa che rimarcare la distanza esistente tra cliente e chi offre un servizio. Addio spettacolo, diventa solo disagio. Almeno immagino sia così.
Sì, la ballerina scazzata è tremenda, soprattutto dopo l’esperienza esaltante dello striptease…
per quanto riguarda le esperienze…a me piace farle, ormai, bello e brutto, diventano termini sorpassati…quello che voglio fare io, è provare, sperimentare, vivere e rielaborare secondo gli ingranaggi della mia “macchina-anima”, e riportarlo nel mondo.
So*
non voglio innescare polemica, ma te e pornoromantica vi conoscete? vi amate o vi odiate…anche se sul web ognuno può trovare il proprio spazio…
Veramente non la conosco…ma provvedo ad informarmi…tendenzialmente cmq non odio nessuno, tendo a farmi i fatti miei…
curiosità: come mai ci hai associate?
torna a trovarmi
So*