La patata bollente
Quando la voglia vi assale e fremete e ammiccate e sculettate e stringete le cosce che tanto basta anche solo quello per farvi avere una scossa di elettrico, improvviso piacere…
In quei momenti di arrapamento disperato in cui vedete SESSO anche in un sacchetto di plastica…
Quando proprio non ce la fate più e volete – dovete - disperatamente fare sesso – o l’amore – con qualcuno, e ci arrivate vicino, ma alla fine non concludete mai, e vi rimane negli occhi quella frustrazione vogliosa che sembra atterrire chiunque…
siete in preda alla sindrome della patata bollente!
L’argomento è scottante, e prende spunto dalla scoperta dell’acqua calda. Questo lo stralcio di un articolo pubblicato su corriere.it
“[...] perchè ogni tanto si opta per una notte bollente? Secondo la ricercatrice, in parte la colpa è degli sconvolgimenti ormonali mensili. Pare, infatti, che nella fase dell’ovulazione le donne siano in preda a picchi di desiderio sessuale, con una spiccata preferenza per partner occasionali.“
“PARE“???!!! Allora, è risaputo che durante l’ovulazione, che è il periodo fertile della donna, l’ organismo femminile fa circolare una mandria di ormoni impazziti che urla “Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti Riproduciti” ad ogni singola cellula del tuo corpo e, in particolare, in prossimità delle nostre gonadi e del nostro cervello (per alcuni non c’è differenza), si leva un coro a cappella che dice:”Riproduciti-AccoppiatiRiproduciti-Accoppiati Riproduciti-Accoppiati Riproduciti-Accoppiati Riproduciti-Accoppiati Riproduciti-Accoppiati Riproduciti-Accoppiati”. Secondo voi, quindi, cosa si ha una voglia matta di fare?!!?
E questo è il caso della patata bollente da ovulazione: vogliosa, disponibile, accogliente e fertile. In questa situazione, spesso, la missione “patata e salssiccia per tutti” viene portata a termine con successo. L’eccitazione che si prova nel periodo dell’ovulazione è percepibile all’esterno attraverso i movimenti, gli sguardi, gli odori; è seducente, è affascinante, in altre parole, pronta: quindi il maschio, è irrimediabilmente attratto da una donna che si trovi in questo stato di calore.
Se poi l’appetito viene soddisfatto con un partner occasionale può essere perchè: a) essendo nel pieno della sindrome si attirano e/o si cercano più prede rispetto al solito e quindi aumentano le possibilità di un incontro, oppure b) perchè non si ha un partner fisso con cui sfogare i propri istinti, e in qualche modo bisogna pur fare. Ora che ci penso, sembra quasi che le due cose coincidano.
Ben diverso è invece il discorso se si parla della patata bollente da esasperazione, che è la vera e propria sindrome, nella sua accezione più pura. Ovvero: tu donna, sei infoiata, dopo un periodo di astinenza o in preda ai suddetti ormoni in modo particolarmente grave, e non vedi l’ora di cavalcare qualcuno fino al collasso totale. Perchè hai bisogno di godere, perchè hai bisogno di amare, di essere toccata e di toccare la pelle e l’anima di un altro essere umano. Hai bisogno di sesso e sesso è quello che cerchi. Percependo chiaramente la potenza devastante dell’eccitazione della donna nel momento cruciale della sindrome e la sua aggressività (ad-gredior: andare verso), i pavidi maschi rimbalzano terrorizzati la donzella, come se solo il minimo contatto con la patata bollente potesse provocare l’ustione e l’irrimediabile “scottura” del loro povero pisello surgelato, e il conseguente appassimento della loro virilità. Per la serie: only the brave.
Questo “rifiuto”, questo scaricabarile o fuggi-fuggi generale, spesso ha conseguenze molto negative per la patata bollente, che rischia di diventare bollita: sentendosi respinta, diventa frustrata, acida come una caramella muriatica, feroce come una iena ridens o piangens che sia. E tutto ciò non fa che aggravare la situazione, che degenera e rischia di diventare insostenibile soprattutto durante la sindrome della patata al pomodoro.
Uniamoci in nome del bene comune: urge trovare una cura, o almeno un palliativo, per questa terribile sindrome, che, mensilmente o quasi, affligge le donne. E gli uomini.
Io propongo sconto su vibratori e condom, e due giornate di ferie.
Altri pensieri:
Trackbacks and Pingbacks
- Complicare il sesso: prima (il corteggiamento) dopo (la relazione) e durante « Fumisterie
Hai descritto una situazione che se per voi donne c’è solo per un periodo al mese, o solo dopo lunghi periodi di astinenza, per noi uomini c’è invece da gestirla quotidianamente, dai 14 anni ai 55/60, senza momenti di flessione.
Ci troviamo tra l’altro a “dover giocare” con voi, che quando non siete in periodo “patata bollente” siete difficilissime da capire e da gestire, (ai miei occhi ovviamente) e tra l’altro siete ovviamente diverse l’una dall’altra, i sintomi della “patata bollente” per qualcuna potrebbero voler significare altro se cambia la “femmena” che ci si trova davanti.
olte a condom e vibratori propongo le etichette “SL” (Sesso Libero) da attaccare sulla pelle, in vista, a mo’ di mood internettiano, da portare nel real.
p.s.: sisi lo sò, qualcuno potrebbe dire che è molto più affascinante imparare a scoprire e gestire queste situazioni, .. ma sai che sbatti?
beh, io offro la soluzione. SOno libero come antidoto alla sindrome della patata bollente.
Fino ald esaurimento scorte, potete fare di me quello che volete!
Non esiste un radar per la patata bollente? Così da poter entrare in scena al momento giusto con il sempre valido ‘buonaseeeeeeraaaa!’! (ricordate la pubblicità?)
Anche se poi rimane sempre il problema della patata bollita! ^_^ Che nemmeno l’acool possa essere d’aiuto?
@Belloso: hai ragione, forse voi maschietti, data la scarsa generosità di talune donzelle
Solo su una cosa non sono d’accordo: noi siamo difficile SEMPRE! e non solo quando siamo patate fredde!! cmq taggare “sesso libero” la trovo una grande idea, almeno uno, in caso di estrema di necessità, sa a chi rivolgersi
@Paul: arruolato!!!
@Psicosipalliativa: i nostri ricercatori, anzi, ricercatrici stanno già lavorando alla Beta. L’alcool talvolta può provocare collasso, la patata bollente è alterata di suo
So.
boop faccio presente che esiste da un 10 anni minimo il modo di segnalare la propria disponibilita’ al vecchio gioco del dottore e dell’infermiera in qualsiasi salsa possibile: lo inventarono negli usa ed era una derivazione della moda dei braccialetti colorati di gomma da indossare al polso.
ogni colore indicava non solo la disponibilita’ ma anche tendenze e gusti personali.
da noi come sempre se tutto va come deve finirebbe con qualcuno che si porta dietro i pokemon e le bratz.
Altro che salciccia e patata bollente.
Nuuuuuu…figata!!!!
Li voglio li voglio!!!
Sì, forse in italia si farebbero bracciali con budello e bucce di patate
So.
Riguardo al post: perciò è la sindrome da patata bollente che ha ispirato Donna Summer per “Hot stuff”.
Braccialetti, simboli per riconoscere la ricettività sessuale, il fatto che se mi fai il tagliando mica mi offendo, anzi, ecc. Ma parlare è passato di moda?
Non è che tante volte certa frustrazione in ambito sessuale è dovuta al fatto che ci piace dannatamente complicare le cose?
Ok cambierò lavoro, da settembre andrò in giro per le strade urlando:
Donne, è arrivato l’arrotino !
@My B Side: meglio l’ombrellaio!!!
@Taglia: Sì, in realtà Donna Summer ha viaggito nel tempo e ha letto il mio post Grazie per il commento
Forse, più che parlare è passato di moda l’eterno magnifico gioco della seduzione e del corteggiamento. La cosa frustrante, non è che si complicano le cose, perchè quelle sono sempre complicate, ma che non ci si diverte più nello “sciogliere” le combinazione. Si è smesso di giocare e si vuole tutto e subito, esattamente come abbiamo deciso nella nostra testolina ristretta dopo un lavaggio a 90°.
So.
Ho trovato il codice dei braccialetti: potete leggerne di più qui!
http://www.snopes.com/risque/school/bracelet.asp
@So: che colore sei????
Sul mio blog ho scritto un post circa il complicare le cose nel sesso, a cui tu accenni in un commento poco più su. Se ti capita di passare… poi giuro che non ti scasso più le palle. Ciao.
@Paul: direi rosso, mi piace ballare!!! Grazie per la segnalazione:)
@Taglia: altro che scassare, mi fa molto piacere!!! E’ anche a questo che dovrebbero servire i blog, no? Ampliare i propri orizzonti e confrontarsi!!! Sicuramente farò un salto, qui sei il benvenuto!
So.
Scusa SO, posso prenotare un posto in prima fila per il tuo prossimo spettacolo di lap dance…. ho un centinaio di biglietti da 5 euro da infilarti negli slip
ahahahhahahahha
Ciao
Paul
Sarà per il mio status di moglie fedele, sarà che sono sicuramente iperinibita, ma il rapporto occasionale no, proprio no!
La cura per la sindrome da ovulazione credo sia semplice: basta la pillola. Che a me, peraltro, sistemava anche altri problemi connessi con la periodica presa in ostaggio dalle mie ghiandole endocrine.
Per quella da esasperazione, scartando il pacebo del rapporto occasionale, la soluzione ideale è quella di un ‘grande amore’. Non ha controdindicazioni e, soprattutto, non ti lascia piena di dubbi e rimorsi il giorno dopo. L’unico problema è che è difficilissimo da trovare ai saldi dei grandi magazzini.
Rimane sempre una alternativa. Tipo quella di Syria, che in “Se t’amo o no” afferma di essere “felice solo quando sto con le mie dita e con la mia fantasia”…
@Paul e se gli slip fossero dei mutandoni della nonna?
@Castavita: Beh, per rapporto occasionale non si intende per forza nè uno sconosciuto nè il primo che capita. Può anche essere un amante occasionale, con cui ci piace trascorrere del tempo, e , di tanto in tanto, anche fare del buon sesso. Non credo ci sia nulla di male in questo, purchè ci sia rispetto e non ci siano forzature. Per quanto riguarda la pillola non sono d’accordo, e non credo risolva il problema, perchè comunque sia la pillola contiene degli ormoni sintetici ed altera degli equilibri naturali: insomma, non fa proprio bene. Inoltre, se non si ha un partner fisso o il grande amore con cui sfogarsi durante la sindrome, perchè si dovrebbe assumere un anticoncezionale quando non se ne ha bisogno? Per inibire un istinto? Io sono più per natura e condom. Ovviamente sarebbe meraviglioso trovare il “grande amore”, ma come al solito, nella vita si procede anche per tentativi, ed è difficile trovarlo, e non solo ai saldi dei grandi. Certo, una donna può essere appagata e felice solo quando sto con le mie dita e con la mia fantasia”, ma a volte spunta quell’istinto primordiale che ci fa desiderare il contatto e l’unione con un’altro essere umano, di essere toccate, amate, e in questo caso, non sempre si basta a se stesse. I braccialetti, flirtare…sono cose divertenti, un po’ goliardiche forse, servono ad alleggerire l’argomento. Personalmente, non sono mai stata per la scopata a tutti i costi, neanche per sfogare un istinto, ma se si trova una persona con cui farlo, anche se non è il grande amore, ma ci sono rispetto e feeling, non credo proprio ci sia nulla di male.
So.
@So, beh… devo passare in banca, allora! Io speravo di vedre qualcosa di un pò più mini su di te
Certo!!! Esistono anche i mini-mutandoni della nonna io direi coulotte e reggiseno vintage con le tette a punta:)
So.
wow… ho già il portafoglio pronto…. dove e a che ora è lo spettacolo?
Te l’ho detto che sono iperinibita
Comunque non vorrei essere fraintesa. Io mi riferivo alla mia sensibilità. Sai bene che rispetto profondamente tutti i pensieri e, peraltro, nel sesso non ci ho mai trovo niente di male. Casomail il contrario!
Quanto alla pillola, anche qui riportavo una mia esperienza. Fin quando l’ho presa (perchè non ero nella condizione di avere figli) avevo dimenticato cosa fosse la sindrome premestruale. Ora che non la prendo (ed è facile immaginare perché) è tutto molto più complesso. Io non mi sono mai fidata del condom: una mia cara amica, che lo usava come metodo anticoncezionale in accoppiata con il Billings, si è (felicemente) ritrovata con una gravidanza non programmata.
Quanto al vintage, che mi fa morire: io ci metterei anche l’accoppiata reggicalze+calze. Se fai una lapdance vestita così, mandi tutti al tappeto!
“Quanto al vintage, che mi fa morire: io ci metterei anche l’accoppiata reggicalze+calze. Se fai una lapdance vestita così, mandi tutti al tappeto!”
O MIO DIO!!!!!!!!!!!!!!
Già sono morto!
@Castavita: scusami, forse sono stata un po’ aggressiva Forse ho dimenticato un po’ la mia sensibilità, quella vera e mi lascio guidare troppo dalla testa. Rispetto e apprezzo il tuo pensiero e la tua sensibilità e credo sia importante avere contributi diversi all’interno dei blog. Spero anche io, lo spero da sempre, di trovare il grande amore, quello che mi faccia tirare pizzicotti e chiedere “ma è tutto vero?”. Ecco vorrei trovare una persona che sia tutte le persone che posso desiderare in una. Un uomo matrioska.
Ammetto anche io che il condom non è simpatico per diversi fattori, soprattutto per quanto riguarda “la poesia del momento”. A me si è rotto un paio di volte, e la cosa, con relativa corsa al pronto soccorso e pillola del giorno dopo, non è stata piacevole, ma se si parla di sesso e non sin ha un partner fisso credo sia la soluzione migliore, visto che protegge anche dalle varie malattie sessualmente trasmissibili. La pillola è comoda e sesondo me fare l’amore è anche più bello. Peccato non mi liberasse dalla sindrome premestruale, nè placasse la mia libido da “patata bollente”. Anzi.
Riguardo al vintage. Io dico calze, reggicalze e tacco a spillo rosso.
@Paul: no! non morire!
So.
Anche io penso che un rapporto “OCCASIONALE” a volte può risolvere un momento diffiicile.
A me è capitato un paio di volte di frequentare unas persona per poco tempo, ma intensamente. L’importsnte credo sia avere ben chiaro in mente che cosa si sta facendo e dove si vuole andare e fermarsi in tempo se uno dei due comincia a provare quallcosa di più rispetto all’altro.
Resta inteso che un grande amore è la panacea di tutti i mali, ma in mancanza di ciò non vedo nulla di male nel trovare sollievo in un altro modo, ovvio sempre rispettando in primis se stessi e quindi l’altra persona. R.
Vedo che siamo sulla stessa linea!!!
So.
E’ che non credo sia così semplice capire quando è il momento di fermarsi (fermarsi in tempo), quando si è troppo coinvolti o lo sia il nostro partner. Allargo il discorso con un esempio.
Il rapporto di “siamo amici, andiamo al cinema, pizza, e poi se ci viene voglia lo facciamo, niente coinvolgimento però!” credo sia ancora più difficile da gestire rispetto ad una normale relazione di coppia. Verrebbe da dire che al di là di tutti i buoni propositi e di ciò che si sente in giro, si tratti di una leggenda metropolitana. Tante e troppo sfumature emotive da cogliere ed elaborare. Se due ci riescono tanto meglio per loro, credo però si tratti di due persone con i nervi d’acciaio, perché quando da una piacevole serata si passa a fare l’amore, ecco, credo che la cosa richieda un coinvolgimento emotivo difficile da razionalizzare e gestire. E poi, quanto dovrà durare un simile rapporto prima che il confine tra: piacere di passaggio (economico modo per scaricare un po’ di stress) e desiderio esclusivo (ossia tu da oggi sei solo mio/mia) venga valicato ed esplodano tutte le contraddizioni di una simile relazione? E innescata la cosa è davvero così facile uscirne? Dire: bon, da oggi in poi basta perché ci siamo troppo dentro, e non è quello che voglio. Personalmente a me una volta è capitato qualcosa del genere. Con una ragazza che conoscevo da molto tempo ci abbiamo provato, o per meglio dire: parlando francamente di rapporti io ho detto che non capivo perché se si è amici (lui e lei) non si possa anche fare l’amore senza troppe pretese o paranoie. Lei ha accettato di impostare un rapporto del genere, in realtà lei non aveva i miei stessi obiettivi, semplicemente aveva deciso di assecondarmi perché lei ci teneva e sperava che quello fosse solo l’inizio per qualcosa in più. Con ciò voglio dire che non possiamo mai essere sicuri di quello che desidera il nostro partner, e non credo che a-priori si sia del tutto certi che poi la cosa non coinvolgerà anche noi molto più del previsto. O che se ci tiriamo indietro (quel fermarsi in tempo) non sia già troppo tardi e qualcuno poi ci rimanga male.
Certo, un rapporto senza impegno è qualcosa di cui in certi momenti della nostra vita abbiamo bisogno, ma allora forse è meglio un rapporto occasionale con qualcuno che non si conosce e poi ognuno per la sua strada, che già se ci capita di farlo una seconda volta non si sa mai dove si vada a finire
Si, l’importante è alzare la bandierina quando le cose si complicano
… meglio rimanere amici che litigare e non vedersi più.
Se poi invece scatta la scintilla per entrambi… tanto meglio
Ragazzi, l’argomento è davvero interessante e pregno di spunti di riflessione…e credo che relegarlo nei commenti sia un’eresie! sicuramente in molti hanno voglia e bisogno di confrontarsi su questo tema, quindi credo che pubblicherò un post a riguardo, inserendo anche alcuni dei vostri interventi
perdonatemi i tempi biblici
baci a tutti einfinita gratitudine per arricchire questo blog e la rete dei vostri pensieri
So.