buoni propositi
“allora signorina, come si sente oggi”
“più strana del solito. come se avessi un formicaio che mi brulica nel petto. ma non so perchè. ecco, mi sembra che debba, o possa, succedere qualcosa da un momento all’altro.”
“magari sarà l’anno vecchio che sta per finire”
(qualcosa di meno banale?)
“già. forse.”
“com’è stato il suo 2007, signorina”
(un po’ infastidita, incurante e trasognata) “beh…è stato un anno intenso…sono cambiate tante cose, così in fretta…mi sembra che tutto vada sempre così in fretta. e io sono dentro le cose, e a volte ne sono fuori, ma vedo solo per un momento la loro densità…poi i contorni si perdono, sfumano, e i colori diventano bianco”
(perplesso) …mmm…e, signorina, se potesse esprimere un desiderio, uno solo però, per il nuovo anno?”
(ma le domande gliele ha scritte l’assistente ubriaco di san silvestro?) “emozioni.”
“in che senso, signorina?”
(nel senso di risalita del tuo apparato digerente. coglione) “voglio intensità. voglio vivere. mi sembra chiaro, no?”
“e quali sono i buoni propositi per l’anno a venire?”
(venire) “ridere, divertirmi fino allo stordimento, fare delle foto da vera pin-up, viaggiare, scoprire e imparare cose nuove, fare l’amore, essere più furba, più donna, più forte e consapevole, pensare un po’ di più a me stessa, insomma, volermi più bene…poi, boh…non saprei…mi sembra così difficile pensare, quando è una sola la cosa che voglio…”
“vale a dire?”
“essere felice. nonostante tutto. nonostante le gioie e i dolori, nonostante i problemi e gli imprevisti. con speranza e determinazione. io voglio mordere la vita. volgio addentarla e sentire il suo succo addosso.voglio lasciarmi sorprendere.”
“e non pensa a scrivere?”
(sbuffa insofferente. pensa “dio, ma questo il cervello se l’è comprato ai saldi?”) “non credo serva rispondere.”
io come unico proposito per l”anno nuovo, mi sono promesso di diminuire la quantità di lucky strike. Poi ne ho finito un pacchetto la sera stessa.
mi sa che abbiamo seguito la stessa strada (e anche la stessa marca)…